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TEATRO

Stefano Cenci dalla regia e Elisa Lolli in scena rileggono 4:48 Psychosis, Il testo sul suicidio di Sarah Kane, attraverso la figura dell'eroina shakespeariana e "schegge" di Beckett e Branagh. Uno spettacolo che frantuma e supera i testi da cui parte, con violenza e malinconia assieme


di Anna Colafiglio

"Ascendo. Dalla vita all’arte. Non dalla vita alla morte. Non dalla vita ad altra vita. Dalla vita all’arte". Con queste parole, Elisa Lolli/Ofelia/Sarah Kane sancisce la sua quasi-fine, il suo suicidio in fieri; richiamandosi direttamente alla vicenda personale della controversa autrice della drammaturgia, Ofelia 4e48 ("quattro e quattr'otto", dice il regista) porta in scena un testo sezionato ed esploso, in cui le suggestioni sono molteplici e di diversa natura.    Morta precocemente poco dopo aver compiuto 28 anni, Sarah Kane è ascesa nell'ol
02 Marzo 2012

TEATRO

La dura pièce di Beckett con una splendida interpretazione della Asti


di Igor Vazzaz

Rumore crescente, caotico, misto a sibili di tempesta: l’abbacinante nitore di un velo si solleva. Buio. Lo sguardo sul teatro si carica del suo senso più profondo: vedere le cose che sono nascoste, vertigine azzardata, squarcio allucinato oltre la soglia del quotidiano. Luce. Lo sfondo illuminato a giorno disegna con precisione il profilo aguzzo d’un cumulo al centro della scena. Sembrano lamiere intrecciate o spigolose lingue d’asfalto, come residui stradali d’un terremoto. In vetta all’ammasso, una figura umana: bloccata all’altezza della vita, blo
03 Dicembre 2009