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TEATRO

Manuela Mandracchia presta il volto a una delle eroine tragiche del drammaturgo nordeuropeo, Hedda Gabler. Oltre alla prestazione dell'attrice protagonista, la regia di Antonio Calenda non riesce a reggere il confronto con gli storici allestimenti di Massimo Castri


di Sergio Buttiglieri

Una fra le più interessanti attrici del nostro teatro di prosa, Manuela Mandracchia, ci ha proposto una superlativa Hedda Gabler, dall’omonimo testo di Henrik Ibsen (appena debuttato al Teatro della Corte di Genova), uno dei più maturi capolavori del drammaturgo norvegese che, assieme a Cechov e a Pirandello, ha rappresentato l'essenza del Teatro moderno.   Ciò che colpisce della Mandracchia è l’assoluta immediatezza, rapidità, asciuttezza interpretativa che mette al servizio del suo personaggio, tra dialoghi movimentati e di colpi di
01 Marzo 2013