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TEATRO

Manuela Mandracchia presta il volto a una delle eroine tragiche del drammaturgo nordeuropeo, Hedda Gabler. Oltre alla prestazione dell'attrice protagonista, la regia di Antonio Calenda non riesce a reggere il confronto con gli storici allestimenti di Massimo Castri


di Sergio Buttiglieri

Una fra le più interessanti attrici del nostro teatro di prosa, Manuela Mandracchia, ci ha proposto una superlativa Hedda Gabler, dall’omonimo testo di Henrik Ibsen (appena debuttato al Teatro della Corte di Genova), uno dei più maturi capolavori del drammaturgo norvegese che, assieme a Cechov e a Pirandello, ha rappresentato l'essenza del Teatro moderno.   Ciò che colpisce della Mandracchia è l’assoluta immediatezza, rapidità, asciuttezza interpretativa che mette al servizio del suo personaggio, tra dialoghi movimentati e di colpi di
01 Marzo 2013

TEATRO

Tra gli eventi teatrali dell'anno che sta finendo c'è l'allestimento de La Cantatrice Calva, che ha inaugurato la stagione del Teatro Metastasio di Prato per la regia di Massimo Castri. In un coinvolgente crescendo, quella che sembra una farsa satirica sulla antica borghesia diventa una critica alla lingua che parliamo ogni giorno, sempre più priva di senso     


di Sergio Buttiglieri

Castri ha preso a pretesto il famoso testo di Ionesco, che tanto fece scalpore quando usci a Parigi nel 1950, (sette anni dopo la sua stesura) per raccontarci quanto il nostro linguaggio del 2011 sia svuotato di senso. Le due coppie, con i nomi e i cognomi uguali, che nel copione originale interagivano attraverso il linguaggio stereotipato dei corsi di inglese per stranieri, appaiono così ancora maledettamente attuali.   Anche per questo forse il teatro Metastasio di Prato, diretto da Paolo Magelli, ha intelligentemente inaugurato la sua stagione con il  capostipite del cosid
27 Dicembre 2011

TEATRO

Nella regia di Massimo Castri la commedia di Molière risalta in tutta la sua attualità. Il personaggio di Alceste, interpretato da Massimo Popolizio, è un modello morale, che si rifiuta di prendere parte alle ipocrisie della società dell'apparire


di Maria Rosaria Corchia

Una scena in bianco e nero, qualche panchetto per fare salotto, tre pareti di eleganti specchi dalle cornici bianche che assomigliano a tanti occhi che guardano, per riflettere immagini di persone e amplificare il loro “apparire” come una cassa di risonanza. Questa è la corte del Misantropo di Massimo Castri, che si avvale delle scene e dei costumi di Maurizio Balò: una corte essenziale ma raffinata, che lascia lo spazio della ribalta alle parole di Molière.   All’inizio del terzo atto, Acaste si specchia vanitosamente elogiando la sua vita perf
24 Novembre 2010

TEATRO

La divertente commedia degli equivoci di Hennequin e Veber, nella regia di Massimo Castri


di Maria Rosaria Corchia

Ritmo e leggerezza caratterizzano la messa in scena de La presidentessa di Maurice Hennequin e Pierre Veber, una produzione Ert Emilia Romagna Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria. Lo spettacolo, che ha debuttato a Cesena in novembre, è testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dal regista Massimo Castri nella seconda edizione del Corso di Alta Formazione per attori, tenuto dallo stesso regista per l’Ert. Dopo l’esperimento del pirandelliano Così è se vi pare di due anni fa, con questa produzione Castri ha voluto approfondire con la sua ottima squadra
11 Gennaio 2010