TEATRO
Debutta alla Scala l'opera di Giuseppe Verdi nell'allestimento del maestro Daniele Abbado, che arricchisce il racconto dell'esodo con un suggestivo rimando alla Shoah e alla persecuzione degli ebrei. Soddisfacente le interpretazioni e il piacere corale di essere, ancora una volta, un tutt'uno con l'opera
di Sergio Buttiglieri
Cìò che rimarrà nella memoria del pubblico scaligero di questo Nabucco, opera giovanile del grande maestro di Busseto (debuttò alla Scala nel 1842) è prima di tutto l’inedita interpretazione in chiave astratta, ma con un riferimento esplicito alla Shoah. La scelta del regista Daniele Abbado (da alcuni ritenuta gratuita e fuori luogo, ma che a noi è piaciuta) contamina le scene e veste i cantanti in abiti novecenteschi (ideati da Alison Chitty): sullo sfondo intanto venivano proiettate "in grande" le vicende del palcoscenico. Complemen
13 Febbraio 2013