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ARTE

L'Italia vista dall'estero

In piena rivoluzione industriale gli inglesi Preraffaelliti videro nei lavori dei nostri pittori preaccademici un esempio di arte che mette l'emozione prima della regola. La mostra alla GNAM di Roma è dedicata a loro, agli italiani che li hanno ispirati e a quelli che ne furono influenzati


di Chiara Di Stefano

Da sinistra: Dante Gabriel Rossetti, Venus Verticordia, 1866; Giulio Aristide Sartorio, Studio per la Testa della Gorgone, 1895  


Il movimento Pre-Raffaellita può essere inserito sotto il cappello del simbolismo e sorge attorno al 1850 in Inghilterra sulla scia di una fascinazione di alcuni artisti inglesi per l’arte italiana prima di Raffaello.
 
Il motivo per il quale Raffaello è preso come terminus ante quem lo spiegava bene il compianto professor Luigi Spezzaferro che amava definire l’artista come “un simpatico truffaldino”, qualcuno che aveva ingannato la bellezza e l’aveva resa schiava al suo servizio. Nell’arte di Raffaello infatti non c’è spazio per l’emozione, tutto è logica. L’artista compone le sue opimg2.jpgere come un musicista segna le note sul pentagramma, proponendo un ideale di bellezza eterno nel tempo. I Pre-Raffaelliti molti secoli dopo, a cavallo della rivoluzione industriale, pensano che l’arte debba tornare alla forma dei primitivi umbri e toscani ma anche all’antiaccademismo della scuola veneta. Nessuna geometria, solo passione. 
 
La mostra propone un percorso ideale tra le ispirazioni di questi artisti partendo da Roma come fulcro del movimento, per un viaggio che percorre tutta l'Italia. Lo spettatore compie il percorso nelle ex sale del Secondo Novecento, allestite, ahinoi, a mo' di cattedrale gotica, con tanto di archi a sesto acuto: al culmine dello spazio pannellato centrale un muro rosso porpora con le opere del capofila Dante Gabriel Rossetti. Rossetti fu uno dei più influenti esponenti del suo periodo e seppe restituire ritratti di donne affascinanti e conturbanti (Venus Verticordia, 1866, in alto) ma anche scene tratte dalla bibbia delicate e intrise di umanità.
 
La scelta del fondo bruno solo per le opere di Rossetti ci lascia perplessi. Lo stesso colore era già stato usato nella sezione dedicata ai Pre-Raffaelliti alla mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara nel 2007 e aveva creato qualche sconcerto perché assorbiva tutta la scarsa luce dell’illuminazione. Alla GNAM, invece, il img4.jpgrosso risulta un colore vincente che forse avrebbe giovato anche a sottolineare le opere di altre personalità come Edward Burne-Jones, alle cui opere e cornici non si addice un muro bianco. Di questo intenso artista inglese è presente un intenso trittico L’annunciazione e l’Adorazione dei Magi (1861, sopra a sinistra) che testimonia l’interesse del gruppo non solo per lo stile pittorico italiano, ma anche per le sue forme espressive, richiamandosi chiaramente alla tripartizione di una pala d’altare trecentesca.
 
Un enorme pregio della mostra è quello di presentare anche gli artisti meno noti come Frederic Leighton e John William Waterhouse, più vicini ad un certo tipo di pittura accademica, ma soprattutto l’eco che questi artisti hanno avuto nel corso del primo decennio del Novecento in Italia. Giulio Aristide Sartorio (Studio per la Testa della Gorgone, 1895, in alto) e Gaetano Previati si giovarono non poco del lavoro degli artisti Pre-Raffaelliti, modificandone il codice in un'esasperata chiave simbolista. Vera meraviglia della rassgena rimane però l’ultima sezione, dedicata ai maestri italiani fonte d’ispirazione per gli artisti inglesi: Tintoretto, Tiziano, Palma il Vecchio, Filippo Lippi ma soprattutto una stupefacente tavola di Giotto raffigurante Santo Stefano (1330-1335, a destra) che vale da sola il prezzo del biglietto.



Tags: arte, Chiara Di Stefano, Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne Jones, Gnam, Inghilterra Vittoriana, preraffelliti, recensione, rivoluzione industriale, roma,
20 Aprile 2011

Oggetto recensito:

Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne Jones e il mito dell’Italia nell’Inghilterra Vittoriana Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, Viale delle Belle Arti 131

Fino al: 12 giugno
Orari: dalle 8.30 alle 19.30, tutti i giorni tranne il lunedì
Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro
Info: www.gnam.beniculturali.it
 

giudizio:



8.01
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