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ARTE CONTEMPORANEA

Cronache dalla Biennale/3. A spasso nei Giardini, tra i Padiglioni storicamente affidati ai singoli Stati, le opere degli artisti tendono sempre di più a sottolineare la natura trans-nazionale e cosmopolita delle loro proposte


di Chiara Di Stefano

Da sempre quando la canicola si fa sentire i Giardini della Biennale, luogo storico dell’Esposizione artistica lagunare, offrono ristoro al viaggiatore dell’arte. I Padiglioni Nazionali che li occupano sono proprietà dei diversi Stati che rappresentano; si susseguono uno dopo l’altro nei viali alberati di questo luogo fatto costruire da Napoleone durante l’occupazione del 1797 e poi sempre destinato alla Biennale, dal 1895 fino ad oggi.    Le rappresentative nazionali che li occupano hanno spesso tentato di mettere in discussione la loro stessa esistenz
07 Agosto 2013

LIBRI - SAGGISTICA

Nella Vienna dove Sigmund Freud sta elaborando le sue teorie, Gustav Klimt, Oscar Kokoschka ed Egon Schiele danno all'artista un nuovo compito: portare non più bellezza ma verità. Ne L'Età dell'Inconscio lo scrittore Premio Nobel individua gli inizi di una sfida che contrassegnerà il XXI secolo: capire i meccanismi della mente


di Nicola Arrigoni

Esiste una risposta biologica alle bellezza e alla bruttezza nell’arte? Quali sono i meccanismi neurali che caratterizzano una mente creativa? Arte e scienza possono dialogare e contribuire alla conoscenza del modo con cui elaboriamo le rappresentazioni di realtà? Sono questi alcuni interrogativi cui tenta di rispondere L’Età dell’inconscio di Eric Kandel, importante tomo che restituisce il mondo della Vienna primo novecentesca, dove nacquero i presupposti delle neuroscienze, in un connubio unico fra scienza medica e suggestioni dell’arte e della creativit
12 Marzo 2013

ARTE CONTEMPORANEA

Nel tentativo di ritagliare uno spazio che valorizzi le collezione private di Milano: PAC, Museo del '900, Palazzo Reale, Fondazione Prada e Hangar Bicocca presentano l'evento per il prossimo aprile. Ritrova posto il design e vengono riconfermati i punti forti, come le esposizioni del moderno classico


di Riccardo Bonini

Milano ha da sempre coltivato un atteggiamento esclusivo e particolare nei confronti del contemporaneo. È inoltre una città che ha fatto di un attento collezionismo privato un marchio caratterizzante. Le collezioni private milanesi (in ambito moderno e contemporaneo) sono diffuse e molto significative, a differenza, ad esempio di Torino, dove la presenza di importanti musei e fondazioni ha portato, nel tempo, a una dimensione più istituzionale.   Alla luce di queste premesse, appariva quindi quantomeno lecito domandarsi quando la città lombarda avrebbe deciso
27 Novembre 2012

RIVISTE

Si chiama Rrose come Rrose Selavy, l'alter ego femminile di Marcel Duchamp alla cui arte la nuova testata diretta da Massimo De Nardo si ispira, nell'intento di "mandare in frantumi la banalità del linguaggio". Una scommessa coraggiosa, rigorosamente su carta


di Giuseppe Grattacaso

Impresa gravosa, irta di difficoltà, in qualche misura estranea allo spirito dei tempi, appare la progettazione, la realizzazione, la pubblicazione di quelle riviste che siamo costretti oggi a definire cartacee, visto che il mondo brulica di periodici, ma diffusi per la maggior parte attraverso il mezzo della rete virtuale.   Nulla di male che articoli e riflessioni viaggino online, visto che le idee sono per definizione appunto virtuali. L'importante è poi in fondo che lascino qualche traccia nelle nostre vite, che abbiano modo di arrivare, non importa quale sia il canale,
07 Maggio 2012

ARTE

Curata da Vittorio Sgarbi, la mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma illustra la 'carriera' del pittore veneziano, commissione dopo commissione. Il suo sguardo già quasi romantico sul mondo, la sua sensibilità da fotografo ante-litteram, il senso per il "marketing" di chi ha sempre precorso i tempi.


di Marco D'Egidio

Uno schiavo giace disteso, nudo, sotto gli occhi dei suoi aguzzini increduli. Ridotti in frantumi attorno a lui sono i bastoni e i martelli che stavano per conficcarsi nel suo corpo. E’ il Miracolo di San Marco, calato a testa in giù sulla pubblica piazza per impedire il supplizio. Questo grande telero di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto (Venezia, 1519 – Venezia, 1594), al quale è dedicata la mostra alle Scuderie del Quirinale curata da Vittorio Sgarbi, domina la prima sala accanto a un autoritratto giovanile dell’artista. (immagine in basso)   Le due op
06 Aprile 2012

ARTE CONTEMPORANEA

Africa, America Latina e Europa Centro-orientale la fanno da padrone alla undicesima Biennale della città francese: da questi luoghi, lontani per cultura e sensibilità dai modelli standard occidentali, arriva buona parte degli artisti in mostra, chiamati a dialogare con gli spazi urbani


di Riccardo Bonini

Undici edizioni, poco più di vent’anni di esistenza: la Biennale di Lione si conferma un focus di grandissimo rilievo su alcune tra le tematiche più stimolanti della ricerca contemporanea. Al di là del grande richiamo dell’evento (ai piani alti del panorama europeo), ciò che maggiormente attrae è l’alto livello qualitativo impiegato nell’indagine, firmata questa edizione da Victoria Noorthoorn, curatrice indipendente di Buenos Aires. Une terrible beauté est née (tratta da Yeats, dal poema Easter-1916, in cui l’autor
22 Novembre 2011

ARTE

In piena rivoluzione industriale gli inglesi Preraffaelliti videro nei lavori dei nostri pittori preaccademici un esempio di arte che mette l'emozione prima della regola. La mostra alla GNAM di Roma è dedicata a loro, agli italiani che li hanno ispirati e a quelli che ne furono influenzati


di Chiara Di Stefano

Il movimento Pre-Raffaellita può essere inserito sotto il cappello del simbolismo e sorge attorno al 1850 in Inghilterra sulla scia di una fascinazione di alcuni artisti inglesi per l’arte italiana prima di Raffaello.   Il motivo per il quale Raffaello è preso come terminus ante quem lo spiegava bene il compianto professor Luigi Spezzaferro che amava definire l’artista come “un simpatico truffaldino”, qualcuno che aveva ingannato la bellezza e l’aveva resa schiava al suo servizio. Nell’arte di Raffaello infatti non c’è sp
20 Aprile 2011

LA TV IDEALE/3

Prosegue la  serie di articoli in cui gli intellettuali immaginano la televisione del futuro. La giornalista e scrittrice Sandra Petrignani compila una lista di desideri indirizzata a chi riformerà i palinsesti, elencando tutto ciò che le piacerebbe vedere (e non vedere più) sul piccolo schermo 


di Sandra Petrignani

Vedo poco la tv. Quando capito su vecchi spezzoni della televisione che vedevo da piccola o da giovane (metti Studio Uno ecc.) m’incanto a guardarla. Vuol dire che voglio programmi vecchi? In ogni caso non so immaginare una tv del futuro che potrebbe piacermi, non è il mio compito. So quel che non mi piace: l’uso politico della tv (anche quando propugna idee che potrei condividere), quando viene occupata da gente che, autoeleggendosi migliore degli altri, ne fa tribuna del proprio ego dichiarando (e autoconvincendosi) di impegnarsi per il Bene Nazionale.   Dalla t
19 Novembre 2010

LIBRI

Se al mitico ragioniere i cineforum aziendali non andavano giù, per le giovani generazioni di "sfigati" l'arte è una tragica vocazione. Io non ci volevo venire qui, di Angelo Orlando Meloni, è un manuale per chi rinuncia a tutto pur di inseguire la musa


di Eleonora Lombardo

Da leggere se: a) Si ha un romanzo nel cassetto b) Il/la vostra migliore amico/a ha un romanzo nel cassetto c) Almeno una volta nella vita vi siete sentiti un artista incompreso.   Di test senza punteggio come questo, coinvolgenti al limite del pudore, ce ne sono diversi nel libro del siracusano Angelo Orlando Meloni, Io non ci volevo venire qui. Breve manuale di autodistruzione per il conseguimento della felicità. Un romanzo di deformazione, come recita la quarta di copertina, la storia di un ragazzo normale, forse lo stesso Meloni, desideroso di una vita normale, ma troppo immers
13 Ottobre 2010

MOSTRE

Il prezioso Amalfi Skizzenbuch, eredità del viaggio in Costiera del pittore tedesco, torna per la prima volta nel nostro paese. La Casa di Goethe di Roma lo espone nella mostra Disegnato con la Luce


di Cesare de Seta

Sul finire del Settecento l’area tedesca fu assai rilevante per l’arte europea: da Berlino a Monaco numerosi pittori, scultori e architetti assunsero un ruolo che ancora oggi, abbagliati dalla luce di Parigi, si fatica a vedere. Costoro erano tutti invaghiti del Sud, tutti aspiravano al sole del Mediterraneo e in particolare elessero l’Italia a loro destino.   Carl Blechen (1798-1840) appartiene alla generazione successiva, a quella di Jacob Philipp Hackert - e difatti il suo sentimento del dipingere e del disegnare fu perfettamente antagonistico a quello del grande pit
29 Maggio 2010