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TEATRO

La presidentessa allegra

La divertente commedia degli equivoci di Hennequin e Veber, nella regia di Massimo Castri


di Maria Rosaria Corchia


Ritmo e leggerezza caratterizzano la messa in scena de La presidentessa di Maurice Hennequin e Pierre Veber, una produzione Ert Emilia Romagna Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria.
Lo spettacolo, che ha debuttato a Cesena in novembre, è testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dal regista Massimo Castri nella seconda edizione del Corso di Alta Formazione per attori, tenuto dallo stesso regista per l’Ert. Dopo l’esperimento del pirandelliano Così è se vi pare di due anni fa, con questa produzione Castri ha voluto approfondire con la sua ottima squadra di giovani interpreti il tema dell’invenzione della maschera, del personaggio e della sua caratterizzazione espressionista. Il genere del vaudeville, con le sue regole ben precise e codificate, ha dato modo agli interpreti di poter lavorare alla creazione del personaggio con larghi margini di autonomia sviluppando al meglio la componente autorale ed individuale che spetta all’attore, con una tinta di eccesso e di clowneria resa credibile e godibile grazie al perfetto congegno scenico, prettamente corale, di questo genere teatrale.
La narrazione – tutto giocata sul tema del rapporto tra sesso e potere – è leggera e piccante, ma niente di scandaloso per il pubblico di oggi. La recitazione è un crescendo: dal realismo del primo atto, attraverso una notevole accelerazione del secondo, si passa al vorticoso terzo atto, un rapidissimo susseguirsi di entrate e di uscite magistralmente combinate.
Si ride tanto, per due ore e mezzo, e la risata, leggera e spensierata quanto quella che scaturisce della migliore commedia all’italiana, non è per niente volgare, anzi, è il frutto della raffinata e collaudata tecnica del gioco di scambi, degli equivoci, della comicità della parola e della ripetizione. La spensieratezza fa da padrona anche quando si percepisce quella sottile venatura di satira politica, che colpisce ma a cuor leggero. Lasciando all’arbitrio dello spettatore se si tratti di un bene o di un male, ciò che contraddistingue questo allestimento è il distacco con il quale seguiamo la vicenda e godiamo dell’ottima lettura dei suoi interpreti: non ci si sente mai coinvolti profondamente o chiamati direttamente in causa, con un effetto quasi alienante. Un po’ come se si assistesse a uno spettacolo per un pubblico d’altri tempi.
 


Tags: corso di alta formazione per attori, emilia romagna teatro, la presidentessa, Maria Rosaria Corchia, massimo castri, Maurice Hennequin e Pierre Veber, teatro stabile dell'umbria, vaudeville,
11 Gennaio 2010

Oggetto recensito:

LA PRESIDENTESSA DI MAURICE HENNEQUIN E PIERRE VEBER, REGIA DI MASSIMO CASTRI

Prossimamente in scena: dal 12 al 17 gennaio al Teatro Duse di Bologna, 19 e 20 gennaio al Teatro Ponchielli di Cremona, dal 3 al 7 febbraio al Teatro Goldoni di Venezia, dal 9 al 14 e dal 16 al 21 febbraio al Teatro dell’Elfo di Milano
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