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TEATRO

La rivoluzione dei tecnici

L'attore e regista Marco Paolini è in tournée con un nuovo spettacolo, Itis Galileo, dove le epocali scoperte del Galilei vengono ripercorse a partire dai banchi di scuola. E' un'ode alla cultura del saper fare e anche all'opera di artigianato che sta dietro al (buon) teatro di narrazione


di Nicola Arrigoni


Tutto inizia con un "minuto di rivoluzione", richiesto direttamente da Marco Paolini al pubblico: che, più o meno, imbarazzato risponde con gridolini, qualche risatina, un "Figooo...", o ancora "Meglio al mare che ai Monti", in nome di un conformismo imbarazzato e di un inatteso invito a partecipare che spiazza e rende quei sessanta secondi interminabili. Quel minuto di rivoluzione torna nella tirata finale, in cui Marco Paolini fa il commento e la morale alla lezione scientifica di Galileo Galilei: la rivoluzione è il saper pensare con la propria testa, coltivare la cultura del dubbio, lanciare lo sguardo oltre il già detto e il già definito.
 
E’ questa la lezione ultima del grande scienziato, che abiurò le sue ricerche ma non si arrese. In mezzo, fra l’imbarazzo della rivoluzione e la cultura del dubbio c’è Itis Galileo, uno spettacolo per attore solo costruito con grande maestria e mestiere da Marco Paolini, non solo interprete di se stesso e dei suoi racconti ma vero e proprio ‘genere teatrale’. 
 
L’Itis del titolo è il naturale riferimento alla scuola a quell’istruzione tecnica che – in quel mondo lontano, dominato da Aristotele e dalla Chiesa – stava in fondo alla piramide dei saperi, sorpassato dalle discipline umanistiche. Il riferimento alla scuola è costante, un modo per avvicinare la materia trattata: la scienza e la sua difficoltà. il suo mistero, la scienza mediata dalla storia di Galileo, colui che contribuì a far sentire l’uomo e il pianeta che abita un puntino nell’universo infinito. L’approccio a Galileo di Marco Paolini è didattico e materico, è fatto dal suono metallico di quella catena che regge una mina sospesa al centro della scena, come un pendolo, come una sorta di sole metallico o una bomba — quell’atomica che senza Galileo e la sua opera senile non sarebbe pensabile, mitis.jpgetafora della pericolosità di voler andare oltre ciò che è codificato. Il pianeta errante da cui osservare in modo altro il mondo e l’universo, l’errante che Paolini/Galileo cavalca citando Giordano Bruno della Cena delle Ceneri e oscillando sulle note rock'n'roll di Roll over Beethoven
 
Marco Paolini è artigiano, è teatro che si mostra, è narratore di un’epoca piena di rivoluzioni, un’epoca che denuncia la vecchiaia del sapere aristotelico e tolemaico e fa cadere l’idea dell’uomo al centro di un universo pieno e rassicurante. Per mettere in atto tutto questo ha bisogno di carne e sudore, che per l’attore sono poi le parole e il loro suono, il dialetto e la mimica, è il gesto così come l'uso di un idioma padovano o quel padano artefatto alla Fo a cui l'attore regista fa riferimento laddove il racconto rischia di farsi troppo astratto. 
 
Itis Galileo è una serratissima partitura per attore, la trasformazione della narrazione in teatro agito, è il narratore che si fa personaggio, ma sempre con la consapevolezza dell’artigiano che costruisce qualcosa che, per essere vivo, deve essere altro da sé. Questo fa Paolini: ci racconta di Galileo Galilei facendolo proprio e al tempo stesso mostrandocelo, narra di un secolo lontano che contamina con l’oggi, con battute e un po’ della gigioneria che si porta via il pubblico e intanto lo rassicura. E intanto pian piano la storia di Galileo, il suo personaggio prendono corpo, s’intrecciano alla Commedia dell’Arte, si sporcano dell'oggi e conquistano il consenso di una platea, che si sente partecipe di un libero pensiero.



Tags: Galileo Galilei, istituto tecnico, Itis Galileo, Marco Paolini, Nicola Arrigoni, recensione, spettacolo, teatro,
07 Febbraio 2012

Oggetto recensito:

itis Galileo, di Marco Paolini e Francesco Piccolini

Tournèe: fino al 12 febbraio 2012 a Teatro della Corte di Genova; dal 15 al 19 febbraio al Teatro Nuovo di Verona; 22 febbraio al Teatro Comunale dei Rinnovati di Siena; 23 febbraio 2012 al Teatro Era di Pontedera (PI); 24 febbraio 2012 al Teatro del Popolo di Castelfiorentino (FI); 25 febbraio al Teatro dei Differenti Barga (Lucca). Il resto delle date qui

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