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ARTE

L'eterno pois secondo Kusama

La poliedrica artista giapponese in mostra al Pac di Milano è famosa per i pallini. Che utilizza in tutte le declinazioni possibili


di Silvia Conti

Yayoi Kusama, Flowers that bloom at midnight, 2009, Gagosian Gallery


L’avevamo lasciata alla Galleria civica di Modena, portata in Italia per la sua prima antologica dai curatori Angela Vettese e Milovan Farronato. Era il 2007. Due anni dopo, l’artista giapponese Yayoi Kusama è di nuovo in Italia con I want to live forever, una monografica allestita al Pac di Milano, ed è un ritorno molto gradito.
Curata da Akira Tatehata e realizzata in collaborazione con la Gagosian Gallery, la mostra inizia già all’esterno del Padiglione d’arte contemporanea: qui la Kusama ha collocato due coloratissime sculture floreali decorate da una miriade di pallini e ha rivestito la facciata dell’ingresso con una copertura bianca a pois rossi. I want to live forever è l’opera che dà il benvenuto all’interno della sede espositiva, un dipinto composto da cinque tele contigue che abbagliano per le trame optical che vi sono dipinte con colori sgargianti. Da qui in poi, la mostra è un dilagare di macchie, pois, fori, cerchi, led e sfere: perché il pallino, in tutte le sue possibili declinazioni, il marchio di fabbrica di Yayoi Kusama. 
Nata in Giappone nel 1929, la Kusama ha iniziato ad esporre a New York negli anni ’50 ed è divenuta protagonista delle cronache internazionali nel 1966, quando ha invaso i Giardini della Biennale di Venezia con l’installazione Narcissus Garden: centinaia di sfere metalliche sparse all’aperto e vendute al pubblico a 1.200 lire ciascuna. L’opera, che all’epoca aveva provocato scalpore per la sua esplicita critica a un mercato dell’arte avviato verso la degenerazione, è parzialmente riproposta dal Pac: questa volta le sfere sono solo poche decine e, soprattutto, non sono in vendita.
Ma la Kusama era “quella dei pallini” già durante l’infanzia, quando ha iniziato a manifestare manie ossessivo-compulsive e a sedarle attraverso la ripetizione di moduli grafici regolari, tondeggianti o reticolari. I lavori caratterizzati da questi elementi sono proprio il risultato di gesti reiterati come mantra: quasi fossero necessari a sopravvivere, pallini e reti sono presenti in tutta la carriera della Kusama, che è entrata in contatto con numerose tendenze dell’arte contemporanea occidentale e giapponese e che, da sempre, sperimenta con entusiasmo ogni medium e ogni opportunità espressiva disponibile.
Pumpkin.JPGLa mostra del PAC riassume questo lungo percorso accostando disegni degli anni ‘50 a installazioni dell’ultimo decennio, collage di quarant’anni fa a tele appena realizzate. Il cuore della mostra sono alcune opere recentissime, le zucche a pois Pumpkin (evoluzioni di quelle realizzate in precedenza; nella foto a fianco, courtesy Gagosian Gallery) e l’irresistibile Aftermath of Obliteration of Eternity. Quest’ultima è un grande cubo in cui il visitatore è inviato a entrare; una volta chiusa la porta, dal buio emergono minuscoli lumi che aumentano per numero e per intensità e che si riflettono sulle pareti specchiate del solido, all’infinito. Yayoi Kusama non è nuova a giochi di luci e specchi di questo tipo: fotografie e video degli anni ’60 e ‘70 la ritraggono immersa tra palline, sullo sfondo di ambienti riflettenti capaci di mutare le prospettive e moltiplicare gli ossessionanti pois. Le sue performance in scenari di questo tipo sono documentate anche dal video che chiude la mostra, datato 1967.
Sebbene non comprenda un vasto numero di opere né le installazioni più grandi e spettacolari dell’artista giapponese, I want to live forever merita certamente una visita: non deluderà i curiosi, non tradirà i visitatori abituali del Pac (nelle ultime stagioni assuefatti a mostre allegre e pop) e non lascerà insoddisfatto nemmeno chi già conosce e apprezza Yayoi Kusama: un’artista che è ormai un classico contemporaneo.


Tags: arte contemporanea, giappone, installazioni, milano, pac, performance, Silvia Conti, video, yayoi kusama,
22 Dicembre 2010

Oggetto recensito:

YAYOI KUSAMA, I WANT TO LIVE FOREVER, PAC, MILANO

Fino al: 14 febbraio 2010
Info: www.comune.milano.it/pac; tel. 02/76020400
Orari: lunedì 14.30 - 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e sabato 9.30 - 19.30; giovedì 9.30 - 22.30
Catalogo: Federico Motta Editore, 39 euro
Yayoi Kusama online: www.yayoi-kusama.jp
Yayoi Kusama e la moda: l’artista ha spesso lavorato con la moda, lanciando anche una linea di abbigliamento a pois. E’ del 2009 la sua linea di accessori tecnologici, disponibili su www.iida.jp
giudizio:



8.505
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