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ARTE CONTEMPORANEA

Sessant'anni di Metzger, un artista corrosivo

Nel 1959 è autore di un Manifesto per l'arte autodistruttiva: lui le tele non le dipingeva, le faceva a brandelli con l'acido. La Galleria civica di Trento ospita Decenni 1959-2009, prima retrospettiva italiane dell'ottantaquattrenne di Norimberga (ma inglese adottivo): una storia di sperimentazioni senza mai perdere di vista l'etica


di Riccardo Bonini

 


08-Acid-Nylon-Painting.jpgLa Galleria Civica di Trento è un centro di ricerca esuberante e meticolosamente attivo: sotto la direzione artistica di Andrea Viliani - 37 anni - propone un calendario poliedrico. Dopo la complessa esposizione (la prima in un'istituzione italiana) dell'artista olandese Melvin Moti (classe 1977) e il progetto affidato al trentottenne polacco Robert Kusmirowski (sicuramente uno degli artisti est-europei più interessanti), si riparte da un allestimento dal grande valore d'archivio, frutto di un'intensa attività di ricerca: Gustav Metzger – Decenni 1959-2009 è la più esauriente retrospettiva sul maestro tedesco, nato nel 1926 a Norimberga e quasi subito esule in Inghilterra, sua patria adottiva dal 1939.
 
L'organizzazione della mostra nasce infatti proprio alla Serpentine Gallery di Londra - uno dei punti di riferimento di Metzger - e arriva a Trento dopo essere transitata dal Musée départemental d'art contemporain di Rochechouart. Negli spazi carichi di strani ricordi di quella che negli anni '70 fu una discoteca (ma anche sala biliardo, pizzeria, salone di bellezza, tutti ricordati da un intervento permanente) trova posto un anomalo excursus attraverso la testimonianza di un osservatore intransigente, che ha partecipato in prima linea alla formazione di un senso etico nell'azione dell'artista.
 
Gli interventi di Metzger riflettono la sua indagine attorno al concetto stesso di produzione, e alla responsabilità sociale e civile dell'azione nell'arte. Il 4 novembre 1959, trentatreenne, pubblica il primo manifesto dell'Arte Auto-Distruttiva: un'arte che sente la necessità di escludersi, di polarizzare la sua genesi e l'estinzione immediata nello stesso istante. In una performance del 1961 presso la South Bank di Londra documentata (come tanti altri lavori) tramite dettagliate videoregistrazioni dell'evento, l'artista interviene spruzzando dell'acido su grandi tele di nylon delle quali, dopo le bizzarre evoluzioni della materia dilaniata, non rimangono che i brandelli attaccati al telaio (Acid Action Painting, 2006, sopra a sinistra). 
 
L'interesse per il ready made, per l'oggetto di uso comune, diviene quasi immediatamente una problematica fondante nello stile di Gustav Metzger, che concepisce progetti ambiziosamente polemici ma che aspetteranno anni prima di essere realizzati. Un evento immaginato addirittura nel 1972 (che si sarebbe dovuto svolgere in occasione della prima conferenza delle Nazioni Unite a Stoccolma), viene proposto solo nel 2007, durante l'ottava edizione della biennale di Sharjah: vicino all'autostrada di Dubai, 120 automobili allineate convogliano - tramite appositi tubi - i loro gas di scarico all'interno di una grande struttura cubica in plastica, che si fa inquietante feticcio della reale distruzione di massa, creando un enorme potenziale catastrofico. 
  
metzer.jpgIl cammino attraverso l'ampia ricerca dell'artista porta lo spettatore al contatto fisico con il suo elevato valore morale, come nella serie Historic Photographs (a destra). Nell’avanzare a carponi, coperti da un telo, sulla gigante riproduzione di una fotografia in bianco e nero, niente può fermare l’orrore degli spettatori, che si ritroveranno acquattati come la donna ebrea della quale riconoscono la posa, genuflessa sull'asfalto di una strada austriaca sotto l'occhio gelido di una platea disinteressata. 
 
Operazioni che hanno segnato un passaggio fondamentale nella storia dell'arte contemporanea, fonti di ispirazione per numerosissimi artisti (l'ultima – deludente - Biennale di Berlino è indicativa di questa difficoltosa assimilazione), ma in quanto a intensità e visione complessiva raramente raggiunte. Una trama particolarmente elaborata avvolge temi radicali come arte, politica, economia. 
 
Gustav Metzger è una figura che per storia personale e rigore dei principi si pone ai limiti stessi dei meccanismi del mondo dell'arte: per un periodo significativo interruppe qualunque produzione materiale di opere. Un protagonista straordinariamente attento nel gestire precari equilibri etici e un aggressivo anticipatore di "reazioni" forti e necessarie.



Tags: Andrea Villani, arte contemporanea, Decenni 1959 - 2009, eventi, Gustav Metzger, Melvin Moti, Riccardo Bonini, Robert Kusmirowski,
03 Dicembre 2010

Oggetto recensito:

Gustav Metzger, Decenni 1959 - 2009, Galleria Civica, via Cavour 19, Trento

Fino al: 16 gennaio
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 17. Chiuso il lunedì
Ingresso: libero
Galleria Civica: ottima disponibilità di materiale cartaceo che accompagna passo passo tutto l'articolato svolgersi dell'esposizione
Andrea Viliani: già curatore del Castello di Rivoli e del Mambo, ha le sue ragioni quando dice 'Meritiamo qualcosa di più di una pizzeria', ma non va comunque sottovalutato il fascino di una disposizione ambientale particolarmente straniante
Info: www.fondazionegalleriacivica.tn.it

giudizio:



6.360003
Media: 6.4 (3 voti)

Commenti

Ragazzi, capisco l'amicizia,

1.08

Ragazzi, capisco l'amicizia, ma cercate di essere un po' più oggettivi nelle recensioni. Se lì tutto è superfantastico dalle altre parti che suggede? E poi se dite che Viliani è stato direttore di Rivoli e del Mambo poi non vi crede più nessuno.

In effetti Viliani, attuale

In effetti Viliani, attuale direttore della civica di trento, è stato curatore al mambo e a rivoli: da qui può essersi ingenerato il lapsus, di cui ci scusiamo con lui e con i lettori.  riguardo alla possibilità di essere oggettivi nei giudizi, caro anonimo, non trova sia un po' una contraddizione in termini? noi cerchiamo di essere equanimi nel rapportarci all'oggetto da recensire, e cerchiamo di escludere motivi pregiudiziali di favore o di odio (quindi l'insinuazione sull'amicizia è assolutamente fuori luogo). poi i gusti e i giudizi possono divergere, liberissimi tutti di pensarla diversamente da noi.  infine, se ultimamente si è trovata una prevalenza di soli sugli ombrelli (ma senza mai arrivare al superfantastico: dove vedete 4 soli?) è perché a volte preferiamo portare all'attenzione  cose che vale la pena non perdere. però le stroncature non mancheranno mai: controllare per credere!   

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