CIBI
Oltre il panettone
Dal panforte agli struffoli alle deliziose chinule, ecco che la tradizione torna di moda
di Carla Monaco
No, il panettone non mi è mai piaciuto. Neanche nelle versioni più sofisticate e artigianali. Tra i due, il pandoro, più semplice e burroso, ha sempre avuto la meglio per me; anche se non mi ha mai fatto impazzire. Decisamente ipercalorici, i superclassici di Natale stanno diventando improponibili per un numero sempre più alto di persone. Non si possono offrire all’amica più strettamente vegetariana, di fede vegan, per via di tutto quel burro, ingrediente di origine chiaramente animale. Non vanno bene nemmeno per allergici e intolleranti a latte e lattosio, due categorie in vertiginoso aumento negli ultimi anni. Sono persino problematici da proporre a fine pasto alle persone di fede ebraica, visto che la fede di Mosè impone di far passare almeno sei ore dal momento in cui si mangia la carne, prima di assaggiare alimenti che contengano latte e derivati. Per questo motivo le pasticcerie kosher offrono da sempre specialità che ne sono prive e stanno diventando un autentico rifugio per allergici e intolleranti di tutto il mondo. Per queste feste però non vogliamo suggerirvi di buttarvi sulle ricette ebraiche, ma semplicemente invitarvi a riscoprire le tradizioni di casa nostra: ogni regione ha le sue, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Il primo che viene in mente, forse per via della versione industriale della Sapori, è il panforte di Siena. Un dolce raffinato, ricoperto di ostie, che profuma di vaniglia, cacao e cannella. Ricco di mandorle, canditi e nocciole ma senza latte, senza burro e addirittura senza uova. Altrettanto antico e sofisticato il panpepato di Ferrara, a forma di calotta e ricoperto di cioccolato fondente, nato nel XV secolo nei conventi di clausura e poi diventato il dolce per antonomasia della corte degli Estensi. Una delizia speziata senza latte, senza burro e praticamente senza grassi. Scendendo in Umbria si incontra un’altra specialità che porta lo stesso nome, il panpepato di Terni, molto simile a quello ferrarese ma più ricco di frutta secca. Al sud invece trionfano quasi dappertutto gli struffoli napoletani, che non a caso somigliano moltissimo ai lukumates greci, e si preparano con lo strutto al posto del burro.
Arrivando alla punta dello Stivale poi, diventa proprio difficile trovare un dolce tipico che abbia tra gli ingredienti latte, panna e burro. Addirittura, il più delle volte, non ci sono nemmeno le uova. Si vede che noi calabresi siamo vegan dentro. Ci sono i panicilli d’uva passa, cari a Gabriele D’Annunzio, e le crocette di fichi, di cui era ghiotto Giovanni Pascoli. C’è la pitta ‘mpigliata di San Giovanni in Fiore e ci sono i mostaccioli di Soriano. Tutte cose buonissime. Io però vi consiglio la specialità di Diamante, il mio paese. Si chiama chinula (foto in alto) e non va confusa con la più banale chinulilla di Cosenza. La sfoglia è semplice, s’impastata con l’olio e con il vino, praticamente la stessa dei più famosi turdilli. Dentro però c’è una crema fatta con castagne al forno, cioccolato fondente, liquore e caffè. Il fagottino va fritto e poi coperto di miele, zucchero e cannella. Una vera bomba atomica, ma butter and egg free.
Tags: Carla Monaco, chinule, dolci di Natale, kosher, pandoro, panettone, panforte, panpepato, struffoli, vegan,
29 Dicembre 2010
Oggetto recensito:
DOLCI DI NATALE TRADIZIONALI
Panforte
Ingredienti: canditi (cedro, arancia e melone), mandorle, nocciole, miele, zucchero, farina, cacao, cannella, vaniglia e ostie
Città di provenienza: Siena
Difficoltà di preparazione: media
Sapore: delicato, morbido, avvolgente
Perfetto: alla fine di una cena raffinata
Panpepato ferrarese
Ingredienti: farina, zucchero, mandorle, cannella, cacao, chiodi di garofano, frutta candita, uva passa. Più acqua, o marmellata di frutta mista, per impastare
Città di provenienza: Ferrara
Difficoltà di preparazione: media
Sapore: aromatico, fruttato
Perfetto: per chiudere un pranzo goloso
Panpepato ternano
Ingredienti: farina, zucchero, canditi, mandorle, noci, nocciole, uva passa, miele, cioccolato fondente, cacao, noce moscata, cannella, mistrà, pepe, mosto cotto e caffè
Città di provenienza: Terni
Difficoltà di preparazione: media
Sapore: speziato, accattivante
Perfetto: alla fine di una cena stuzzicante
Struffoli
Ingredienti: farina, zucchero, uova, strutto, liquore, buccia di limone grattugiata e olio extravergine d’oliva per friggere, confetti, miele e canditi per decorare e condire
Città di provenienza: Napoli, ma si preparano in tutto il sud d’Italia e hanno origini greche.
Difficoltà di preparazione: bassa
Sapore: semplice e dolcissimo
Perfetto: come dessert, dopo un pranzo genuino
Chinule
Ingredienti: farina, olio extravergine d’oliva e vino bianco dolce per la sfoglia. Castagne cotte al forno, cacao, cioccolato fondente, caffè e liquore aromatico per il ripieno. Miele, zucchero e cannella per condire
Città di provenienza: Diamante (Cs)
Difficoltà di preparazione: medio-alta
Sapore: ricco, deciso, ammaliante e conquistatore
Perfette: in qualsiasi momento della giornata. Vanno bene per una sontuosa prima colazione ma anche alla fine di una cena
giudizio:
(10 voti)
Commenti
Cara 'Redazione' perchè non
Cara 'Redazione' perchè non ti informi meglio? I vegani non portano borse di cuoio e non utilizzano miele. Senza eccezioni. Se lo fanno non sono vegani. Il resto del post poi, da ' comunque noi pensiamo...' alla fine é di una stupidità imbarazzante ed incommentabile.
Come Vegetariano con forti
Come Vegetariano con forti tendenze Vegan, plaudo all'articolo, ma mi tocca, ahimè, farVi un piccolo appunto.
Se l'amico invitato è Vegan sul serio, temo che solleverà eccezione anche all'uso del miele, dato che i Vegan eliminano qualsiasi prodotto di origine animale (compresa lana e seta dal vestiario, per esempio) a prescindere dal fatto che comporti l'uccisione dell'animale stesso.
Per cui, per fare un esempio, va benissimo il Panpepato Ferrarese, un po' meno bene il Panforte (di cui, ahimè, io stesso sono ghiotto)...
già. per quanto molti vegan
già. per quanto molti vegan facciano una eccezione riguardo al miele... per non parlare delle borse di cuoio (altro che prescindere dall'uccisione dell'animale)! comunque noi pensiamo che la coerenza sia un mito sociale, e che rispettare senza fallo le norme che ci si è imposti è più da fondamentalisti che da gente di senno: per cui viva i vegan melofagi, e soprattutto viva il panforte, ancora meglio se mangiato di questi tempi!
Cara 'Redazione' perchè non
Cara 'Redazione' perchè non ti informi meglio? I vegani non portano borse di cuoio e non utilizzano miele. Senza eccezioni. Se lo fanno non sono vegani. Il resto del post poi, da ' comunque noi pensiamo...' alla fine é di una stupidità imbarazzante ed incommentabile.
Hmmm... per la questione del
Hmmm... per la questione del cuoio che vogliamo fare? Volete che vi recensisca i prodotti della Vegetarian Shoes? ;)
perché no? a patto che non
perché no? a patto che non sia un loro dipendente! sa, qui in italia aborriamo i conflitti... ehm... di ... ehr... interesse... (coff coff)
No, no... sono un loro
No, no... sono un loro acquirente, anche se sporadico.
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