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FILM

Bella e intelligente

Un'incantevole Sandrelli e un ottimo Mastandrea nell'ultima pellicola di Paolo Virzì. La prima cosa bella conferma la tradizione della migliore commedia all'italiana. E smentisce alcuni luoghi comuni


di Alessandra Testa


Il cinema italiano non sarà in salute, ma La prima cosa bella di Paolo Virzì è una vera boccata d'ossigeno. Forse il momento più alto della carriera del regista che, ancora una volta, caricaturizzando la realtà, finisce per fotografarla nella sua essenza più profonda.
A dodici anni da Ovosodo, Virzì torna a girare nella sua Livorno e, come aveva fatto nel 2008 con Tutta la vita davanti, è spietato e, al contempo, terribilmente tenero nel muovere i fili dei suoi personaggi. Fra un flashback e l'altro, ripercorre quarant'anni di Italia affidando l'evolversi del costume ad un riuscitissimo chiasmo cinematografico, il parallelo incrociarsi in due ruoli di quattro veri talenti: Valerio Mastandrea e il piccolo Giacomo Bibbiani, Stefania Sandrelli e Micaela Ramazzotti. Se quest'ultima si “sandrellizza” niente male, l'esordiente che dà un volto all'infanzia di Bruno è la rivelazione del film. Anche se a fare la differenza sono l'ormai onnipresente Mastandrea e un'incantevole Sandrelli.

Ai quattro attori principali si affiancano una buona Claudia Pandolfi (pur non ai livelli mai più raggiunti di Lavorare con lentezza),  un Marco Messeri d'altri tempi e un Dario Ballantini lontano dai riflettori di Striscia la notizia e, forse proprio per questo, in ottima forma.
Senza entrare nel merito della trama che il lettore ha il diritto di gustarsi senza troppe anticipazioni, tutto gira intorno a due grandi temi: l'amore indissolubile che lega, nonostante tutto, una madre ai suoi figli fra distacchi e riavvicinamenti, e il cliché secondo cui una donna bella è necessariamente anche stupida, facile e insensibile. Se il primo luogo comune viene confermato come verosimile, il secondo viene frantumato dall'imporsi dell'intelligenza emotiva su quella cerebrale: la semplicità che vince sulla cultura, la voglia di vivere che polverizza l'eterna insoddisfazione dell'intellettuale, lo zucchero filato e un bagno al mare che spazzano via la depressione. Nel mezzo succede di tutto: dal concorso di bellezza in perfetto stile anni Settanta alla violenza domestica, dalla sorpresa di un fratello che non sapevi di avere ai fiori d'arancio sul letto di morte, passando per la gelosia di un bambino in imbarazzo davanti all'avvenenza della madre.
 
Sottofondo irrinunciabile: la canzone di Nicola di Bari, portata al successo dai Ricchi e Poveri, che dà il titolo alla pellicola e che, nei momenti peggiori della loro esistenza, è intonata con disperata leggerezza da madre e figli.
Infine, gli omaggi. Quelli alti al cinema di Dino Risi e Marcello Mastroianni. E quelli trash a trasmissioni televisive come Uomini e donne e Ballando sotto le stelle.
Mai banale e con numerosi colpi di scena, La prima cosa bella regala, come esige la migliore tradizione della commedia all'italiana, risate e lacrime. Ci voleva.


Tags: Alessandra Testa, chiasmo, claudia pandolfi, commedia all'italiana, dario ballantini, giacomo bibbiani, la prima cosa bella, marco messeri, micaela ramazzotti, nicola di bari, Paolo Virzì, pregiudizi, ricchi e poveri, stefania sandrelli, valerio mastandrea,
18 Gennaio 2010

Oggetto recensito:

LA PRIMA COSA BELLA, DI PAOLO VIRZì, ITALIA 2009, 116 M.

giudizio:



8.406
Media: 8.4 (5 voti)

Commenti

Anche l'attrice che

Anche l'attrice che interpreta la bambina Valeria è molto brava. No?

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