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FILM

Un tranquillo weekend di paura in Iran

Una giovane maestra viene invitata ad un fine settimana al mare, dove conosce Ahmad. Timidi corteggiamenti e giochi fra amici, finchè un piccolo incidente non rovina tutto. Dietro i risvolti da commedia, in About Elly di Asghar Farhadi si scorge una sottile ma tagliente critica sociale
 


di Andrea B. Previtera

 


Ah, questo nostro globo terracqueo di mercati globali, mistici sufi, ordigni nucleari, cicoria e saltinbanchi. Del vicino appena meno vicino di casa ci giungono sempre le voci più estreme e pittoresche, da foto del National Geographic, quando invece, per capirne davvero le essenze, basterebbe dare un’occhiata a una festicciola, un compleanno, una gita al mare.
E About Elly, di Asghar Farhadi, inizia proprio da qui: una gita al mare, un paio di giorni di relax, due macchine e qualche amico più vicino ai quaranta che ai trenta. Al traino: bambini, un neodivorziato di rientro dalla Germania, e la Elly dei titoli di testa. Il punto è che ci troviamo in Iran.
 
Certamente c’è una villa con vista sulla spiaggia, dietro le cui vetrate ridere e scherzare. Senza dubbio ci sono delle coppie vivaci con delle posizioni solide. Ci sono aquiloni e picnic, ci mancherebbe altro, ma il punto è pur sempre che ci troviamo in Iran: una questione geografica che viene introdotta forse per qualche secondo da veli che potrebbero tranquillamente passare per foulard, dall’apparizione fugace di un samovar, e poi rapidamente cancellata dai giochi di società e dal beach volley.
Ma, ribadiamo, il punto è che ci troviamo in Iran, e se la prima parte del film è incentrata sul ridurre questa evidenza a dettaglio, la seconda è tutta un sottile memento geopolitico, laddove un incidente fa affiorare alcuni segreti di una Elly di cui in realtà siamo destinati a sapere molto poco e, con questi, anche alcune ineffabili differenze strutturali con l’occidente.
 
E’ questo il nucleo della pellicola, un piccolo gioco di prestidigitazione psicologica molto ben riuscito, con dei toni e delle situazioni che ricordano un periodo del cinema nostrano non privo di qualità: quello anni settanta, delle storie di compagini amicali tutte compresse in un weekend fuori porta, un viaggio, una cena – persino nella fotografia che sa già di diapositiva e nella recitazione estremamente spontanea. In particolare Golshfteh Farahani – Sepideh nel film - (pregando il dio delle acca di avermele fatte mettere tutte al posto giusto), è eccezionale nell’interpretare il diapason dell’incupendo narrativo.
 
Ecco, in conclusione non vengono disattese le aspettative di Farhadi: c’è una dimensione politica in About Elly, è magari ben nascosta, come bisogna fare talvolta per portare oltre frontiera qualcosa di sgradito alle autorità. Ma qui “ben nascosta” non indica solo la capacità di occultare, bensì la qualità, l’eleganza nel farlo. C’è un sussurro che va ascoltato, quella differenza sottile che vale la pena di cogliere proprio al momento giusto, e trasforma in un attimo una storia a malapena piacevole in un gioiello discreto, meritevole anche di una seconda visione.



Tags: About Elly, Andrea B. Previtera, Asghar Farhadi, Golshfteh Farahani, guerra, iran, Sepideh, velo,
25 Luglio 2010

Oggetto recensito:

About Elly di Asghar Farhadi, Iran 2009, 119 m

 

giudizio:



7.88625
Media: 7.9 (8 voti)

Commenti

Ma su... è gia chiaro,

Ma su... è gia chiaro, sarebbe insensato che si voti la recensione, mica siamo a un festival di critici cinematografici. Su le palette please! :)

il voto è all'oggetto

il voto è all'oggetto recensito: cioè, l'idea sarebbe che chi legge commenta il pezzo e/o il libro-film-spettacolo-disco-mostra, e se lo ha letto-visto-ascoltato dà il proprio voto, eventualmente differente da quello del recensore. ma tra breve il sito avrà qualche trasformazione e sul punto cercheremo di essere immediatamente comprensibili

Levamenti di cappello ad

Levamenti di cappello ad ambedue. Quanto alla domanda di Giorgia, le dirò, pur essendo "dall'altra parte della barricata" non ne ho idea - non mancherò di informarmi!

a.

Bentornato! Ma non ho ancora

9

Bentornato! Ma non ho ancora capito, il voto del lettore è alla recensione o al film?

Très bien joué,mon vieux

Très bien joué,mon vieux

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