Nelle nostre sale da venerdì, il film di Asghar Farhadi racconta del difficile divorzio fra Nader e Simin, una coppia iraniana con a carico figlia adolescente e nonno malato di Alzhaimer. Non c'è nessuna distinzione netta fra torto e ragione: un'opera politica proprio perché vicina alle tante sfumature della realtà
di Sandra Petrignani
Separarsi è uno di quegli eventi enormi della vita che inevitabilmente si trascinano dietro una quantità di conseguenze. Separarsi in un paese come l’Iran, dove la legge e il privato delle persone sono condizionati fortemente dalla religione, è ancora più complicato. Cominciamo da questo tema perché il regista, Asghar Farhadi, intitolando il suo film Una separazione (strapremiato a Berlino) questo ha voluto mettere al centro della storia. In realtà molti sono i temi che s’intrecciano e forse, più decisiva del separarsi, è la c
La caotica situazione politica e sociale iraniana sembra fare da sfondo alla vita di Ali Alavi. Ma nell'oscuro film diretto e interpretato da Rafi Pitts, ribellioni e agitazioni sulla pubblica piazza si riflettono nella grigia quotidianità del suo protagonista. Da venerdì nelle sale
di Andrea B. Previtera
L'inquadratura si muove da destra a sinistra, dall'alto verso il basso, su volti sgranati, forse sorridenti. Su una folla forse festosa, forse in sommossa. Scorrono i titoli di testa, in caratteri arabi. Poi ci sono delle ruote, dei raggi, dei tubi di scappamento, e infine ecco lo scatto rivelato: un fitto gruppo di motociclisti iraniani si prepara a passare su una bandiera americana dipinta a terra. Ma The Hunter non ha niente a che vedere con tutto questo. Ali Alavi, protagonista, si muove per le strade di Teheran mentre l'autoradio gracchia di elezioni che forse riconfermeranno il pr
Una giovane maestra viene invitata ad un fine settimana al mare, dove conosce Ahmad. Timidi corteggiamenti e giochi fra amici, finchè un piccolo incidente non rovina tutto. Dietro i risvolti da commedia, in About Elly di Asghar Farhadi si scorge una sottile ma tagliente critica sociale
di Andrea B. Previtera
Ah, questo nostro globo terracqueo di mercati globali, mistici sufi, ordigni nucleari, cicoria e saltinbanchi. Del vicino appena meno vicino di casa ci giungono sempre le voci più estreme e pittoresche, da foto del National Geographic, quando invece, per capirne davvero le essenze, basterebbe dare un’occhiata a una festicciola, un compleanno, una gita al mare. E About Elly, di Asghar Farhadi, inizia proprio da qui: una gita al mare, un paio di giorni di relax, due macchine e qualche amico più vicino ai quaranta che ai trenta. Al traino: bambini, un neodivorziato di rientro
Premiato a Cannes e censurato in Iran, I gatti persiani racconta il fermento culturale e non solo musicale di un paese in regime di oppressione, che trova nell’arte una ragione sia di vita che di protesta
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Preceduto da un alone eroico, perché girato in poco più di due settimane e senza autorizzazioni governative, I gatti persiani ha vinto al Festival di Cannes del 2009 il Premio speciale della giuria. In Iran è poi stato distribuito gratuitamente per le strade dallo stesso regista Bahman Ghobadi, dopo l’incarceramento e la successiva uscita di prigione. Documenta il fermento culturale e non solo musicale di un paese in regime di oppressione, che trova nell’arte una ragione sia di vita che di protesta. Speculare al film russo Il concerto (leggi la nostra r
Donne senza uomini è l'esordio cinematografico della videoartista Shirin Neshat. Acclamato e premiato con il Leone d'argento, dimostra però che c'è ancora una differenza tra le due forme d'arte
di Remo Bassetti
L’identità del cinema è sottoposta, da tempo, a un duplice attacco: dal basso, con i videoclip musicali e certe forme di video pubblicitari commissionati dalle grandi marche (che non a caso vengono proiettati prima dei film al cinema), e dall’alto con la video arte. E’ chiaro che riuscire a tenere nettamente distinti i piani è condizione necessaria perché il cinema continui a costituire un’espressione artistica autonoma. Perché per vedere Wim Wenders in dvd si pagano pochi euro e per possedere un video di Nam June Paik si paga
Nel vertice mondiale di Washington sul nucleare, il convitato di pietra è Ahmadinejad. Obama preme per una risoluzione Onu che freni le velleità atomiche di Teheran, Hu Jintao è più scettico sulle sanzioni. Ecco cosa si cela dietro l'apparente ambiguità di Pechino
di Alessandra Spalletta e Antonio Talia
Che sia solo civile o no, il programma nucleare di Teheran rende ormai l'Iran una potenza atomica. Una vera rivoluzione per la galassia islamica, che vedrebbe gli sciiti conquistare una supremazia mai avuta prima. E un dilemma per il resto del mondo
di Mimmo Càndito