Ci sono due diverse guerre e la memoria di un solo uomo a unire e dividere le vite della vecchia cretese Agar e del giovane Luca, militare in spedizione in Afghanistan. Non passare per il sangue, esordio del magistrato napoletano, è un libro che indaga sugli affetti viscerali, sui legami che ci uniscono "per la carne"
di Dario De Marco
Che cosa potranno mai avere in comune una vecchia cretese sorda che respira con un polmone solo e un giovane militare omosessuale specializzato in missioni ad alto rischio? Niente, in teoria. In questo libro, varie cose: innanzitutto condividono la memoria, l’amore per Marcello, dilettissimo nipote di lei, Agar, e prima vera relazione seria per lui, Luca. E innanzitutto per la memoria s’incontrano, perché Marcello è scomparso in Afghanistan e Luca si auto-incarica di consegnare alla famiglia i burocratici “effetti personali”, in pratica una vita racchiusa
Era la fine di febbraio 1983 quando l'urlo di Sunday Bloody Sunday si levava contro la guerra fratricida tra cattolici e protestanti in Irlanda. In quei giorni usciva War degli U2, un disco intriso di cronaca "sanguinosa" che traghettava la band di Bono Vox e soci verso la maturità
di Simone Pilotti
"I can’t believe the news today" pensava il 30 gennaio di quarant’anni esatti fa Paul Hewson, in arte Bono Vox, mentre veniva a conoscenza dei fatti avvenuti il giorno stesso, che avrebbero stravolto i rapporti tra Irlanda e Inghilterra. Non riusciva a cancellare dalla sua mente le immagini delle tredici vittime e degli scontri tra i repubblicans nordirlandesi e il I Battaglione del Reggimento Paracadutisti britannico. Era una domenica e a Derry, città non distante da Belfast, gli abitanti cattolici sfilavano per le strade manifestando il loro dissenso per i
Il conflitto è quello in Iraq, il protagonista un mercenario, Frankie, che laggiù ci ha perso un vecchio amico. Diviso tra sensi di colpa e volontà di fare chiarezza, cercherà di portare a galla L'altra verità. Il più politico dei cineasti britannici tenta la carta del thriller bellico: ma stavolta le buone intenzioni non bastano a fare il film
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Liverpool: un fiume che va e che viene… no, un battello che va e che viene per tutta la durata del film. Sopra, due ragazzini che sognano di espatriare. Qualche battello dopo, la vita li porterà in Iraq come mercenari, o, per meglio dire, contractors superpagati per proteggere le vite dei civili che contano. Uno dei due tornerà indietro in una bara, sfigurato da un incidente a Baghdad, sulla tristemente famosa Irish Route, che unisce la città all'aeroporto. I superstiti non si danno pace circa la scarsa chiarezza della sua fine e con qualche misterioso indizio spars
Il narratore africano, oggi in esilio negli Stati Uniti, in Canzone per la notte racconta la storia di My Luck, sminatore quindicenne. Un romanzo crudo e doloroso, che ci costringe ad affrontare la realtà scomoda dei bambini soldato
di Gianpaolo Mazza
“Non sono mai stato un ragazzo. Questa possibilità mi è stata rubata, e non sarò mai un uomo – non in questo modo. Sono una specie di chimera che conosce soltanto la spaventosa intimità dell’uccidere. Se servisse a qualcosa piangerei, ma le lacrime sono inutili qui. In ogni caso, non mi posso permettere di perdere ulteriori liquidi fino a quando non trovo dell’acqua potabile pulita”. Queste sono le devastanti parole che lo scrittore nigeriano Chris Abani mette in bocca al quindicenne My Luck, soldato di etnia igbo addestrato come sminat
Kim Thùy, che è nata a Saigon e ora vive a Montréal, racconta in modo delicato e impressionista il viaggio dei profughi perseguitati dai vietcong. Riva, suo romanzo d'esordio, ha avuto grande successo in Canada e in Francia
di Sandra Petrignani
Una giovane maestra viene invitata ad un fine settimana al mare, dove conosce Ahmad. Timidi corteggiamenti e giochi fra amici, finchè un piccolo incidente non rovina tutto. Dietro i risvolti da commedia, in About Elly di Asghar Farhadi si scorge una sottile ma tagliente critica sociale
di Andrea B. Previtera
Ah, questo nostro globo terracqueo di mercati globali, mistici sufi, ordigni nucleari, cicoria e saltinbanchi. Del vicino appena meno vicino di casa ci giungono sempre le voci più estreme e pittoresche, da foto del National Geographic, quando invece, per capirne davvero le essenze, basterebbe dare un’occhiata a una festicciola, un compleanno, una gita al mare. E About Elly, di Asghar Farhadi, inizia proprio da qui: una gita al mare, un paio di giorni di relax, due macchine e qualche amico più vicino ai quaranta che ai trenta. Al traino: bambini, un neodivorziato di rientro
Ne Il tempo che ci rimane il cineasta palestinese racconta la propria vicenda e quella della sua famiglia. Tra realismo e metafora, gli ultimi, tragici sessant’anni in Terra Santa vengono ripercorsi da uno sguardo fisso, straniante ma solo apparentemente distaccato
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Nazareth, circa 2000 anni dopo. Viene proclamato lo Stato di Israele, che ingloba sia gli ebrei sia quei palestinesi musulmani che, decidendo di non abbandonare la propria terra, di fatto accondiscendono ad essere una minoranza ribelle. Minoranza sopportata e sorvegliata con tolleranza o ferocia nel corso di circa sessant’anni: dalla presa di Nazareth, appunto, nel 1948, alla guerra del Kippur, fino ai giorni nostri. Tuttavia, questo non è propriamente né un film sulla guerra, né una presa di posizione politica a favore di una parte dei contendenti. E&rs
Il film di Kathryn Bigelow che ha trionfato agli Oscar torna in qualche sala e su Sky. L'Iraq come emblema dei conflitti moderni, in cui non si capisce chi è il nemico e soprattutto qual è la parte giusta
di Andrea Ferrari
La guerra non è più la partita a scacchi che Napoleone giocò contro l’Europa intera, e neanche quella degli scontri giganteschi e terribili del '40 tra le sabbie del nord Africa e nelle steppe russe, non assomiglia neppure più a quella del Viet Nam, dove un nemico intermittente, ma organizzato e ben strutturato, tenne testa per anni alla prima potenza del mondo. Adesso la guerra si vive raso-terra in un contesto in cui non si capisce più dove e chi sia il nemico, così sfuggente da rendere inutili le raffinatezze tecnologiche di un esercito tradi
In mostra a Milano ancora per un mese i meravigliosi scatti di uno dei più grandi fotografi del pianeta
di Roberto Basso
È una novità relativa, nel senso che la mostra di Steve McCurry a Milano, inizialmente programmata fino al 31 gennaio, è stata prorogata per tutto il mese di febbraio, fino al 28. È quindi un'occasione fantastica per vedere tante opere di McCurry quante non ne sono mai state esposte in una singola mostra. A chi non è appassionato di fotografia il nome di McCurry, premiato due volte con il World Press Photo Award, potrebbe non dire niente. In questo caso recuperate dalla memoria una copertina straordinaria del National Geographic: il ritratto di un&rsqu
In L'uomo che verrà Giorgio Diritti (noto per il grande successo de Il vento fa il suo giro) racconta la strage nazista di Marzabotto con gli occhi di una bambina
di Gianpaolo Fissore
All’inizio dell’autunno del 1944 le SS tedesche compirono nelle campagne emiliane intorno a Marzabotto una delle imprese più efferate della loro campagna d’Italia, uccidendo per rappresaglia più di 700 civili inermi, in gran parte donne e bambini. Ispirandosi a quella strage Giorgio Diritti, al suo secondo lungometraggio dopo Il vento fa il suo giro, si è assunto un impegno assai arduo: affidare a un’opera di finzione il compito di tramandare memoria di quel crimine contro l’umanità. Il risultato, L’uomo che verrà, è