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Alla conquista del Far East

Altro che bamboccioni: a Mordere il mondo su Radio Radicale storie di giovani che cavalcano la globalizzazione


di Francesco Signor


In Italia non ci sono solo i bamboccioni, ma anche molti giovani talenti che lasciano la propria casa per mordere il mondo. Quelli di Dillinger.it hanno pensato bene di scovarli e dar loro voce, ideando un programma radiofonico che è una babilonia di collegamenti e fusi orari. Si viaggia via etere dalla barcollante Italia post-industriale fino alle mastodontiche praterie delle supereconomie asiatiche.
“Ben trovati agli ascoltatori di Radio Radicale, benvenuti a una nuova puntata di Mordere il mondo con RadioRadicale.it, AgiChina24.it, Dillinger.it. Chi vi parla in studio è Valeria Manieri...”. E’ questa la formula, più o meno sempre uguale, con la quale tutti i venerdì alle ore 15.30 si apre la rubrica radiofonica, realizzata in collaborazione con AgiChina24, il portale dell’Agenzia Giornalistica Italiana. Dunque, storie di giovani d’assalto che hanno lasciato i sobborghi italiani per l’India e la Cina con il desiderio di cavalcare la globalizzazione. Ogni puntata porta in dote il racconto di un’esperienza di vita, commentato di volta in volta da giornalisti, professori universitari, blogger e scrittori che parlano disinvoltamente dell’economia di quei luoghi e di mercato del lavoro ai tempi della grande crisi.
 
Ai microfoni si alternano quattro conduttori, tra loro c’è la venticinquenne Valeria Manieri, giovane dirigente radicale con un passato a Italia Oggi. Si è persino candidata alle elezioni europee del 2009. Su Facebook ha la bellezza di 2165 amici che però non sono serviti a farla eleggere. Ha una facciotta che ricorda un po’ la Sabina Guzzanti, come la voce che ogni tanto incespica su toni un po’ gracchianti. Diciamo che la dizione non è il suo forte, ma nella vita non si può avere tutto. Ama la musica, la politica, i viaggi, le persone, i bei film, le serate con gli amici caciaroni e un po’ brilli, ma anche le parentesi solitarie sul divano davanti a un dvd. Ascolta Gianna Nannini, Gaber, Negramaro, Michale Bublé e Madonna. Guarda poco la tv e, manco a dirlo, ascolta più la radio.
Se vi scappa di sintonizzarvi vi accorgerete che è davvero una bella trasmissione. Certo deve piacere la radio parlata, modello “radical style”, ma si fa ascoltare. In automobile, nel traffico, può essere un buon modo per proiettare i propri pensieri fuori dal finestrino e immaginare la nuova frontiera. La Cina e l’India sono il motore del prossimo stadio della globalizzazione, ma dai racconti si percepisce un certo pudore nel definirle economie mature, visti i gravi problemi strutturali, la povertà sfrenata e la lieve tendenza allo sfruttamento senza regole.

Cammina per il mondo, vedi cose, conosci gente: è lo spirito che anima i protagonisti di questi racconti dal Far East. Storie personali appassionanti, curiose, allettanti. Rapsodie di vita che solo ad ascoltarle un giovane precario di Termini Imerese potrebbe domandarsi: ma che ci sto a fare ancora qui io? Ecco, forse questa è proprio l’unica nota stonata del programma: una pedante insistenza nel celebrare il talento coraggioso di quei giovani che lasciano il proprio paese per l’altrove radioso. Dopo un po’ ti viene quasi voglia di ribattere: ho capito che sono bravi, audaci e intelligenti, ma che ci posso fare io se mamma mi ha fatto così? Se uno il talento non ce l’ha, non se lo può mica dare. Non tutti nascono con i denti aguzzi, pronti a serrare implacabilmente tra le mascelle il successo. La verità è che i talenti sono un’esigua minoranza. La maggior parte delle persone normali non sono per niente dei superuomini e nemmeno dei cervelloni da esportazione. I mediocri, definiamoli così per semplificare il concetto, mantengono la famiglia, crescono i figli, fanno la spesa, pagano le tasse, buttano la spazzatura. Tutte quelle cose che mandano avanti il mondo. Se proprio devono mordere qualcosa, preferiscono una pizza o un bombolone, alla faccia del sovrappeso e lo fanno senza vantarsi, perché è nell’ordine delle cose. In tutto questo c’è il gusto della mediocrità, perché senza i mediocri questa civiltà non esisterebbe. Non so se ve ne siete accorti, ma abbiamo praticamente confezionato un nuovo format per la radio. Caso mai garbasse a qualche network, se ne può sempre parlare.



Tags: agi china, bamboccioni, dillinger.it, economia, Francesco Signor, giovani, lavoro all'estero, mediocrità, mordere il mondo, radio radicale, talento, valeria manieri,
20 Gennaio 2010

Oggetto recensito:

MORDERE IL MONDO, RADIO RADICALE

In onda: venerdì h. 15.30 su Radio Radicale
Gli altri conduttori: Michel Martone, Angela Padrone e Alessandra Spalletta

giudizio:



7.02
Media: 7 (1 vote)

Commenti

Grazie per la segnalazione.

Grazie per la segnalazione. E' proprio vero che la Marini sembra la Guzzanti :-)

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