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DISCHI

Com'è moderno quel vecchio trombone

Suonatore di sousafono, una specie di basso tuba gigante, Mauro Ottolini propone un mix di stili: dal free jazz al liscio passando per funk e rock 


di Marco Buttafuoco

 


sousafon (1).jpgMauro Ottolini suona il trombone, il basso tuba e soprattutto il sousafono: si tratta di un poderoso strumento a fiato inventato da John Philip Sousa, compositore di marce militari americane, che grazie alla sua altezza serviva a far arrivare le note gravi alle prime file delle grandi marching bands. E proprio Sousaphonix si chiama l’ultimo notevolissimo lavoro del vulcanico strumentista veronese, a lungo trombonista nell’Orchestra dell’Arena.
 
Ottolini è uno dei musicisti più rappresentativi di quest'epoca di libera mescolanza di generi e linguaggi. E’ un jazzman, ma qualche anno fa ha inciso un disco dedicato alla canzone italiana prima degli anni '60, in cui invece di dedicarsi al suo solito set di ottoni bassi cantava anche, un po’ alla Buscaglione. Ama la musica da ballo, cui ha dedicato due dischi dei Licaones, uno dei suoi tanti gruppi. Ha suonato con Lucio Dalla, Grace Jones, James Brown ed è componente fisso della band di Vinicio Capossela, pur lavorando molto frequentemente con Enrico Rava e con altri eminenti jazzisti.
 
Nei suoi dischi si sente tanto il legame con le vecchie bande di paese quanto con il free jazz, con l’avanguardia europea del ‘900 come con il jazz di New Orleans, con la musica dei Caraibi, con il liscio ("Sono affascinato da quei musicisti che giravano per i paesi, suonando nei matrimoni e nelle feste campestri in cambio di un pasto", dice), con il rock e, in maniera molto marcata, con il funky jazz.
 
Sousaphonix è un mosaico rutilante di tutte le sue esperienze musicali. A dar vita al progetto un gruppo di nove musicisti (tutti legati all’ area della sperimentazione jazzistica) che mai avevano suonato tutti insieme prima della registrazione. Racconta Ottolini che il gruppo ha lavorato su diciotto tracce, tutte incise una sola volta, “buona la prima”. Undici di esse compongono questo cd dove si ascolta di tutto: liuto e balalaika bassi, un theremin (anziano capostipite della sterminata famiglia degli strumenti elettronici), chitarre elettriche, aggeggi digitali vari, sax, trombe, clarinetti e fisarmoniche, in un mix continuo di scrittura ed improvvisazione jazzistica. Musica meticcia, come si suol dire, post moderna.
 
Sousaphonix, come in realtà di tutti i lavori di Ottolini, è una deliziosa rigatteria sonora, un bazar apparentemente strampalato, ma in realtà pieno di merce di valore, di pezzi unici. Memorabili fra gli altri la lettura quasi da balera di un vecchio classico di Hoagy Carmichael come New Orleans, o il Little Slide Funk della prima traccia, o il bandistico Matti Pellompaaaa. Quello che sorprende in questa musica è la capacità di esser sempre in qualche maniera leggibile anche nei passaggi più impervi e liberi, di rimanere sempre e contemporaneamente lirica e ironica, appassionata e dissacrante.



Tags: basso tuba, enrico rava, fred buscaglione, free jazz, funky jazz, Grace Jones, James Brown, liscio, Lucio Dalla, Marco Buttafuoco, mauro ottolini, sousafono, sousaphonix, trombone, vinicio capossela,
24 Maggio 2010

Oggetto recensito:

MAURO OTTOLINI, SOUSAPHONIX, Cam Jazz 2009

Mauro Ottolini: sousafono, trombone
Daniele D'Agaro: C Melody sax, clarinetto, sax tenore
Den Kinzelman: sax tenore, clarinetto, clarinetto basso
Fulvio Sigurtà: tromba, elettronica
Vincenzo "Titti" Castrini: fisarmonica
Enrico Terragnoli: chitarra, podofono
Vincenzo Vasi: theremin, elettronica, voce
Danilo Gallo: contrabbasso, liuto contrabbasso, balalaika
Zeno De Rossi: batteria

giudizio:



7.845003
Media: 7.8 (12 voti)

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