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SPECIALE BIENNALE DI VENEZIA / 2

Anticipato da discussioni, polemiche, dimissioni presentate e poi ritirate, approda alla Biennale L'arte non è cosa nostra, la mostra curata dal famoso critico. Le opere di più di duemila artisti "raccomandati" da nomi noti della cultura vengono esposte nel Padiglione Italia. Più che un'esposizione, un'esibizione: imbarazzante ma da vedere.
 


di Chiara Di Stefano

Durante i tre giorni di apertura della Biennale alla stampa sono tornata più volte nel Padiglione Italia e ne ho constatato l’evoluzione dell’allestimento, dall’1 al 3 giugno quando ha trovato la sua forma definitiva. La sensazione che si è manifestata, fin dal primo giorno, è stata di caos. Non parlo del caos ordinato che avvolgeva gli altri padiglioni in rifinitura, mi riferisco a quel caos che ci troviamo di fronte la mattina dei saldi di fine stagione, di capi sparsi ovunque nell’attesa che il pubblico si avventi su di loro.    L'appar
20 Giugno 2011

MUSICA POP

Tanti interrogativi accompagnano l'ascesa della cassiera del talent show. Cosa spinge autori di lungo corso ad affidarsi a lei? Cos'ha la sua voce, potente ma grezza, per piacere a tante persone? E soprattutto, cosa rende il suo terzo album, Il mio universo, un lavoro che nonostante tutto vale la pena ascoltare?  


di Federico Capitoni

Insomma, siamo arrivati a questo punto: che per ascoltare una canzone italiana dall’inizio alla fine, che però non sia stata scritta quaranta anni fa, dobbiamo ricorrere a Giusy Ferreri. La Giusy ha senza dubbio portato a Sanremo il pezzo migliore del suo disco: Il mare immenso, che si avvale della penna di Bungaro, era una delle poche canzoni che al Festival strappavano la sufficienza, grazie quel suo ponte tra la strofa e il ritornello melodicamente piuttosto interessante (“ma / c’è qualcosa dentro che…”).    Questo tuttavia non seppelli
31 Marzo 2011

DISCHI

Suonatore di sousafono, una specie di basso tuba gigante, Mauro Ottolini propone un mix di stili: dal free jazz al liscio passando per funk e rock 


di Marco Buttafuoco

Mauro Ottolini suona il trombone, il basso tuba e soprattutto il sousafono: si tratta di un poderoso strumento a fiato inventato da John Philip Sousa, compositore di marce militari americane, che grazie alla sua altezza serviva a far arrivare le note gravi alle prime file delle grandi marching bands. E proprio Sousaphonix si chiama l’ultimo notevolissimo lavoro del vulcanico strumentista veronese, a lungo trombonista nell’Orchestra dell’Arena.   Ottolini è uno dei musicisti più rappresentativi di quest'epoca di libera mescolanza di generi e linguaggi. E&rsq
24 Maggio 2010