Ultima beffa di un genio della world music, Oriental Night Fever raccoglie tutti i grandi classici della disco anni '70 e li rivisita in chiave etnica. Con l'aiuto di Barbara Eramo e Stefano Saletti, YMCA e Disco Inferno incontreranno il bouzoki e il liuto arabo: nessuno snobismo, però. Solo una gran voglia di rimanere in pista
di Dario De Marco
Così un giorno il geniale, il multiforme, lo scomparso Hector Zazou decise di fare un disco con Barbara Eramo e Stefano Saletti, due musicisti italiani di area world. L'idea era appunto risuonare in chiave etnica, con strumenti e arrangiamenti tipici, che cosa? Boh... si partiva - raccontano i due italiens in un simpatico filmino che fa da making of al progetto - da un vago Mozart, o forse meglio Bach. No, ecco, trovato: Gesualdo da Venosa, il madrigalista pazzo. E mentre i tre scartabellano tra i cd per scegliere i brani da coverizzare, non ti rispunta fuori Disco Inferno, che li aveva fatti ballare il precedente capodanno nel più classico dei revival? Testacoda improvviso, Zazou: "Facciamo questo". E l'hanno fatto.
Oriental night fever, registrato nel 2008 e uscito nel 2010 (nel frattempo Zazou è andato), è esattamente l’unione di Oriental night e Night fever: disco anni '70 suonata come se fosse world music. Il repentino passaggio da Gesualdo a Donna Summer potrebbe dare la sensazione (giusta) di una mente scevra da pregiudizi, e l'impressione (sbagliata) di un'elucubrazione intellettualoide. Al contrario, il più grande pregio del progetto sta nel fatto che non è snob manco un poco.
Non è snob innanzitutto nella scelta dei pezzi. Perché un inganno tipico del revisionismo snob è quello di chi si propone di recuperare un autore ingiustamente considerato di serie B - Emilio Salgari, mettiamo - e però strizzando l'occhio ti dice che lui mica intende quello banale e a tutti noto del Corsaro Nero e dei tigrotti di Mompracem, bensì quello vero, da cercare nei recessi più inesplorati (evidentemente chi fa così vuol mettere in luce i propri meriti più che quelli del recuperato). Invece qui ci sono tutti i pezzi più noti, ma proprio tutti, quelli che sono rimasti nelle orecchie anche di chi non era ancora nato: scorrono uno dopo l'altro I feel love e Y.M.C.A., Stayin' alive e Ring my bell, You make me feel e la galeotta Disco inferno.
Non è snob nell'esecuzione. Non ci sono stravolgimenti completi, linee melodiche decostruite, brani resi volutamente irriconoscibili, pretese maieutiche di tirare fuori il profondo dal superficiale. Di ballabili si trattava, di ballabili si tratta. La pulsazione basilare, altrimenti detta tunz-tunz da discoteca, è riproposta con divertita convinzione. E d'altra parte Zazou era fondamentalmente un manipolatore elettronico, mentre Eramo (voce) e Saletti (strumenti a corda e percussioni) non sono i duri e puri del folk incontaminato. Addirittura la rivisitazione è di tale levità che i pezzi, ascoltati a mo’ di sottofondo, a volume non alto e un po' distrattamente, a fatica si distinguono dagli originali. (Palese eccezione è I will survive, denudata da quasi ogni accompagnamento strumentale e rallentata fino allo strazio: quel che sopravvive è unicamente la voce, solitaria e dolente).
Naturalmente il calco è solo apparenza: basta alzare il volume e zittire le chiacchiere, per scoprire raffinate armonizzazioni e deliziosi interventi di liuto arabo (oud) e flauto indiano (bansouri), violino e bouzouki. Il tutto - e questo è il vero miracolo - senza mai far perdere la voglia di alzarsi e mettersi a ballare.
Tags: anni '70, Barbara Eramo, Dario De Marco, Discoinferno, discomusic, Donna Summer, Hector Zazou, oriental night Fever, Saturday Night Fever, Stefano Saletti, World music, YMCA,
Hector Zazou, Barbara Eramo e Stefano saletti, Oriental night fever, Materiali sonori 2010
Commenti
Non capisco perché quella
Non capisco perché quella cretina nel video si meraviglia che qualcuno abbia in casa i dischi di Gesualdo... la cosa di cui vergognarsi è non averne!
perchè nn tutti hanno in casa
perchè nn tutti hanno in casa un disco di Gesualdo! Tu sei uno dei pochi fortunati
si
si
Bellissimo disco!
Bellissimo disco!
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