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MUSICA CLASSICA

Se la Fiaba dello Zar sbarca a Hollywood

L'orchestra sinfonica di Seattle diretta dal maestro Gerard Schwartz incide due suite del compositore russo Rimskij-Korsakov, arricchendole di un ampio raggio di riferimenti musicali e di un modernissimo fascino cinematografico


di Giovanni Desideri


Brani famosi, lussureggianti per ricchezza di melodie e orchestrazione. Suggestioni di un oriente favoloso, che passa per la Russia degli zar. Sono i colori sonori dell’Orchestra di Seattle diretta da Gerard Schwarz, interpreti delle suite Shéhérazade op. 35 e La fiaba dello zar Saltan di Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844 – 1908). Nell’op. 35 solista Maria Larionoff, primo violino della stessa orchestra, che suona un Guadagnini del 1775.
 
Se Shéhérazade si apre con accordi arcigni per dare poi spazio a melodie di agile delicatezza, l’altra suite trasmette un’impressione di straordinaria modernità, compreso uno stile da colonna sonora cinematografica, lungo una traiettoria talvolta magniloquente, altre volte più arabescata. Un suono nel quale confluiscono semplicità e complessità. Fino al celeberrimo Volo del calabrone, che chiude il disco, e gli echi di una musica militare, inevitabili in un compositore come Rimskij-Korsakov, che trascorse diversi anni in Marina.
 
In questo disco i musicisti forniscono un’ottima prova, a dimostrazione della straordinaria vitalità delle orchestre statunitensi. Schwarz tende ad attenuare i contrasti drammatici, traendo quasi ispirazione da passaggi luminosi come I tre miracoli, conclusione della Fiaba, qui però posizionata come penultima traccia, per lasciare l’ultima parola al celebre Volo. Quanto al canto esile e inesausto di Shéhérazade (ripreso da varie sezioni orchestrali in un bel gioco di rimandi), esso è reso con intonazione e un bellissimo timbro di suono da Maria Larionoff.
 
Ma quello che colpisce, è davvero il reticolo di assonanze che queste pagine di Rimskij-Korsakov sono in grado di generare, richiamando un ampio spettro di composizioni contemporanee e successive all’epoca in cui visse il musicista russo, da Bruckner, a Mahler, alla stessa musica nazionale del suo paese, evocata da ampi passaggi melodici o ritmici, fino ai citati “momenti cinematografici”, così ben cesellati nella loro espressività.
 
Forte di oltre un secolo di storia, l’Orchestra di Seattle dispone di un organico e di un livello musicale sufficienti a percorrere brillantemente la partitura, tanto nella massa degli archi quanto nei fiati. Buona anche la qualità della registrazione. Un’occasione per tornare ad un clima musicale tra Ottocento e Novecento, improntato alla melodia e ai colori orchestrali, con punti di contatto con altre esperienze citate, e ancora lontano invece da realtà radicali di là da venire.



Tags: Giovanni Desideri, Il volo del calabrone, L'orchestra sinfonica di Seattle, La fiaba dello zar Saltan, musica classica, Naxos, Nikolaj Rimskij-Korsakov, recensione, Shéhérazade op. 35,
02 Giugno 2011

Oggetto recensito:

Seattle Symphony Orchestra, Shéhérazade - La fiaba dello Zar Saltan di Nikolaj Rimskij-Korsakov, Naxos 2011

giudizio:



7.812
Media: 7.8 (5 voti)

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