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MUSICA POP

Una nobile traduzione

E' Lu Colombo, ex voce della nostra musica dance, a recuperare l'arte smarrita di importare canzonieri di autori a noi poco noti. Joaquin Sabina è una vera pop star del cantautorato spagnolo e Molto più di un buon motivo riprende alcuni dei suoi brani con la rilettura più o meno libera ma sempre abile di Sergio Sacchi


di Marco Buttafuoco

 


Avrei voluto, confesso la presunzione, dedicare parte di questa recensione all’arte nobile del tradurre. Ma il bel pezzo di Giuseppe Grattacaso, 'Diario di un traduttore', sul lavoro di Roberto Deidier, mi ha tolto un po’ di terreno sotto i piedi.
 
In effetti conviene limitare il raggio d’azione e constatare che la pratica del tradurre canzoni sembra un po’ in crisi in Italia. Per tutti gli anni ’60 e per gran parte dei 70 le cosiddette "cover" erano molto di moda fra i nostri autori. Anche grandi artisti vi si erano cimentati. De Andrè, ad esempio aveva tradotto Georges Brassens, Leonard Cohen, Bob Dylan. Leo Ferrè aveva riportato in italiano molti dei suoi pezzi migliori successi. Poi l’apparire sulla scena di tanti bravi autori ha prodotto una sorta di autarchia poetica. Forse giusta, ma non troppo. Probabilmente abbiamo perso qualcosa di quello che si muoveva oltre i nostri confini.
 
Joaquín-Sabina2.gifOttima quindi l’idea di Sergio Sacchi e di Lu Colombo di confrontarsi con le canzoni di Joaquin Sabina (a sinistra), un cantante-poeta spagnolo sessantatreenne notissimo (praticamente una star) in patria ed in tutta l’America Latina. Il disco nato da questo cimento 'Molto più di un buon motivo' è infatti particolarmente riuscito.
 
La parte musicale è inappuntabile. Gli arrangiamenti (al progetto hanno partecipato una trentina di musicisti sparsi fra i vari brani) rendono perfettamente le atmosfere mutevoli in cui solitamente si muove Sabina: rancheras messicane, flamenco, musica rock...La voce di Lu Colombo, a lungo protagonista sulle scene della dance music nostrana, riesce perfettamente a dare alle varie canzoni quel gusto di malinconica ironia, di accorato disincanto che permea i testi originali. Oltre a questo va riconosciuto che le canzoni proposte sono di presa immediata, a volte anche troppo (ad esempio Noches de Boda, una ranchera in tempo ternario, riscattata però da un bellissimo testo).
 
Sergio Sacchi si muove come un acrobata, abile e spericolato, sul filo delle parole per rendere credibili in italiano i versi del poeta di Ubeda (e parlare di poesia a proposito di Sabina non è il solito luogo comune dal momento che il suo percorso artistico parte dalle riviste letterarie prima ancora che dalla canzone). I rischi corsi dal traduttore vengono, alla fine, tutti premiati.
 
Canzoni come quella che dà il titolo all'album, o 19 giorni e 600 notti sono bellissime, amare ed un po’ surreali riflessioni su un amore che finisce, e si ascoltano e riascoltano con grande piacere. Così come si apprezza la lieve saggezza della già citata Noches de Boda ("Che aver coraggio non sia tanto caro/ che esser vigliacchi non valga la pena") o di Giocare per giocare ( "Che i galeotti anche i più tenaci /p ossan dormire fra lenzuola in seta"), o il sottile spleen generazionale che percorre Così giovani e vecchi ("Quel che sai dell’ oblio/la luna lo ha insegnato").
 
Qualche rischio di più Sacchi e Colombo lo hanno corso con 1947. Il testo originale (De purisima y oro, forse la canzone più intensa di Sabina) parlava della Spagna dei primi anni del franchismo mescolando i ricordi di una miseria antica, le cronache, mondane e non, di quei tempi, gli amori e la morte del torero Manolete, le vendette dei vincitori, del senso di impotenza degli sconfitti. Qui il traduttore ha, molto liberamente - come ammette nelle note di copertina -trasportato la sua versione nell’ Italia del 47, soprattutto nella Napoli di quell’anno. L’operazione è suggestiva ed il testo ben riuscito ma nella rilettura la malinconia - che nell’originale è quasi disegnata dalla voce roca ed addolorata di Sabina - si perde un po’. Resta un cd bello, talora felicemente discutibile.
 



Tags: italia, Joaquin Sabina, Lu Colombo, Marco Buttafuoco, Molto più di un buon Motivo, Noches de Boda, recensione, Sergio Sacchi, traduzione,
24 Maggio 2012

Oggetto recensito:

Lu Colombo, Molto più di un buon motivo, Art Up Art 2011

 

giudizio:



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