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MUSICA CLASSICA

Uno Schumann spettrale

In Gestervarationenun doppio cd per la ECM, il pianista Andràs Schiff interpreta alcuni capolavori del compositore tedesco, con lo stile intimista, leggero, quasi in punta di dita che da sempre lo contraddistingue... 


di Giovanni Desideri

 


Tra i maggiori musicisti classici al mondo, il pianista ungherese András Schiff ha appena inciso per l’etichetta ECM, New Series, un doppio cd dedicato a Schumann, che prende il titolo da una delle composizioni presentate: Geistervariationen (“Variazioni spettrali”). Schiff esegue alcuni tra i cicli più noti di questo autore, ma con una chicca in chiusura del secondo disco: un diverso finale della Fantasia in do maggiore op. 17, il cui autografo, di “mano anonima”, si trovava nella biblioteca di Budapest e gli fu segnalato dal pianista e critico americano Charles Rosen, come Schiff racconta in una nota del libretto, in cui si precisa anche che le più significative varianti riguardano l’ultima pagina di questo brano, in cui si riprende il tema della fine del primo movimento (la durata è inferiore di appena 30 secondi).
 
Nel primo cd troviamo Papillons op. 2, la Sonata n. 1 in fa diesis minore op. 11, le Kinderszenen op. 15; nel secondo disco appunto la Fantasia in do maggiore (che Schumann dedicò a Liszt), le Waldszenen op. 82, Thema mit Variationen o Geistervariationen del 1854 (l’autore, sempre più malato, riteneva gli fossero state dettate dagli spettri) e la seconda versione del finale della fantasia.
 
Lungo le sue precedenti registrazioni e nei concerti dal vivo Schiff ha ampiamente mostrato il suo stile elegante, la predilezione per l’espressività, la tendenza a rendere melodico o cantabile il discorso musicale (dimensione orizzontale), anche – fin dove possibile – nei suoi passaggi ritmici, armonici o drammatici (dimensione verticale). La sua musica possiede la bellezza della fluidità e di un certo intimismo: forse l’autore che più si presta al suo stile è Schubert, alcuni hanno addirittura parlato, per Schiff, di “estetica della modestia, dell’affabilità, dell’introversione” (Edward Said, che peraltro recensiva un concerto tenuto nel 1989 a New York, uno scritto ora consultabile in Musica ai limiti, Feltrinelli).
 
Questa interpretazione di Schumann è sicuramente originale rispetto ad altre: lo stile dell’interprete intercetta magnificamente la poesia e appunto l’espressività che è forse più della metà del mondo dell’autore, per esempio nelle Scene infantili op. 15, nelle Scene della foresta op. 82 o nelle Variazioni spettrali, e sorprende nel “limare” invece l’afflato romantico che completa l’universo schumanniano, per esempio nella Sonata op. 11. È bello, per esempio, ascoltare il terzo movimento proprio di questo brano, il cui andamento viene “aperto” da Schiff sotto una raffinata luminosità.
 
Proprio in alcuni dei numeri più brillanti di Papillons o delle stesse Kinderszenen si potrebbe chiedere più verve, anche se il tono dell’esecuzione non scende davvero sotto un livello di guardia. In fondo, certi brani di danza possono essere interpretati in maniera più o meno enfatica e sfrenata, o appunto senza eccessi: sono altre prove di uno stile improntato ad una cristallina scorrevolezza, tra il pastello e una profonda spiritualità.



Tags: Andràs Schiff, ecm, Geistervariationen, Giovanni Desideri, musica classica, recensione, Schumann,
04 Gennaio 2012

Oggetto recensito:

Andràs Schiff, Gestervarationen, ECM 2011

 

giudizio:



7.7625
Media: 7.8 (4 voti)

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