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TEATRO

Chi guarda i guardoni

E' un gioco di specchi Cinema Cielo, lo spettacolo teatrale di Danio Manfredini: il pubblico vedrà in scena un'altra platea, quella della vecchia sala a luci rosse di Milano, a sua volta impegnata a rivedere se stessa su uno schermo che proietta di travestiti e prostitute dall'universo letterario di Jean Genet 


di Anna Colafiglio


“Signore del cielo e della terra, noi non capiamo: tu fai le creature e poi le pianti in asso”, si dispera Zamira dall’alto del suo tacco quindici, avvinghiata a un Cristo in croce che è un esplicito richiamo iconografico al finale di Flowers (storico spettacolo della Lindsay Kemp Company, ispirato al medesimo romanzo genetiano cui fa riferimento Manfredini). Partiamo dalla fine, dunque, per narrarvi l’epopea di questo sottobosco umano che popola il Cinema Cielo, una piccola sala a luci rosse che esisteva davvero, nel centro di Milano, chiusa dopo l’avvento delle videocassette e la nascita dei club privée. 
 
L’impatto iniziale è forte: dinanzi agli occhi del pubblico si apre la rappresentazione speculare di un’altra platea, con le sue poltroncine rosse, le uscite di sicurezza e un altro pubblico a osservare lo schermo immaginario che si interpone tra noi e loro; uomini veri e manichini, che lasciano trasparire l’eredità del maestro Kantor e della sua Classe Morta
 
Voyeuristicamente, ci troviamo a osservare i rituali perversi che si svolgono in sala, mentre, sullo schermo immaginario del Cinema Cielo, si snoda la tormentata vicenda del travestito Divine e della sua cerchia di amanti parigini. Direttamente dalle pagine di Notre Dame des Fleurs di Jean Genet, un altro universo di reietti, travestiti, assassini e prostitute prende forma, lasciandosi cogliere solo attraverso la traccia sonora fatta di dialoghi e sospiri: l’infanzia di Louis Culafroy, il ragazzino che, sovrastato dalla ingombrante e spietata presenza di sua madre Ernestine, si recherà, giovanissimo, a Parigi, ove porterà a compimento la sua metamorfosi sessuale e identitaria trasformandosi in Divine; il suo primocinemamanfredini1.jpg incontro con Mignon, “il Padre Eterno sottoforma di magnaccia”, l’inizio del suo idillio e, allo stesso tempo, del suo lento degrado (“perché per lei amore equivale a disperazione”).
 
Presto, l’efficacissimo gioco di rimandi tra la traccia sonora del film e ciò che accade in sala, diviene palese: attraverso dissonanze, contrasti e parallelismi, i quattro attori sulla scena danno vita a una serie di personaggi tipizzati e una serie di grotteschi rituali durante i quali, di volta in volta, emerge la disperazione e la solitudine di ognuno.
 
In questa riedizione di Cinema Cielo, Danio Manfredini (Premio Ubu nel 2004 per la Miglior regia) costruisce un’umanità parallela ma di una verità struggente: una parata di marchettari, travestiti, immigrati, maniaci e paraplegici in cerca di compagnia, che si muovono sul sottile filo dell’ironia e della disperazione. È un’umanità reietta, a tinte fosche, che si rifugia in una “zona franca” che, da sola, può legittimare ogni mania e abbattere i recinti del proibito.
 
Ex operatore in un ospedale psichiatrico, artista visivo, regista, attore e autore teatrale, Danio Manfredini si conferma un maestro della narrazione poetica; le suggestioni di Cinema Cielo lasciano, tuttavia, spazio a qualche perplessità riguardante le scelte musicali: si spazia da Eminem ai Pink Floyd, in una carrellata melodica che sembra essere molto più piaciona che funzionale.



Tags: Anna Colafiglio, Cinema Cielo, danio manfredini, Flowers, Jean Genet, Lindsay kamp, recensione,
20 Gennaio 2012

Oggetto recensito:

Cinema Cielo di Danio Manfredini

Locandina: assistente alla regia Patrizia Aroldi; luci di Maurizio Viani; colonna sonora di Marco Olivieri.
 
In scena:
Danio Manfredini, Patrizia Aroldi, Vincenzo Del Prete, Giuseppe Semeraro.
 
Produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival Santarcangelo dei Teatri.
 
Visto al: Teatro Franco Parenti di Milan
 
Tournée:
le prossime repliche di Cinema Cielo sono previste per maggio 2012, ma le date non sono ancora state definite; nel frattempo, Danio Manfredini sarà impegnato in altri progetti. Riportiamo luoghi e date delle diverse repliche: Amleto (studio): Aix en Provence, 27 gennaio 2012; Cascina, La Città del Teatro, 10 marzo 2012. Lo spettacolo completo debutterà a fine maggio, data e luogo in via di definizione. Tre studi per una crocifissione: La Spezia, Centro Culturale Dialma Ruggiero, 2 e 3 febbraio 2012; Milano, Teatro della Luna, dal 15 al 17 maggio 2012; Parma, Teatro Europa, 19 maggio 2012.

giudizio:



7.02
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