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TEATRO

Maria Paiato in Zanella

Una delle nostre migliori attrici di teatro nello spettacolo che l'ha resa famosa


di Marcello Garbato


LA-MARIA-ZANELLA-1-ok.jpgE' una delle migliori attrici di teatro che ci sia nel nostro Paese. Parliamo di Maria Paiato, vincitrice negli ultimi anni di diversi riconoscimenti tra cui due premi Ubu (2005 e 2006), gli Olimpici del Teatro (2007) e il Premio Eleonora Duse (2009). Attualmente è in tournée con L'intervista di Natalia Ginzburg, e dal 2 al 14 marzo sarà al Teatro Eliseo di Roma in Quattro atti profani di Antonio Tarantino, con la regia di Valter Malosti. Non solo palcoscenico, però. Tornerà sul grande schermo fra poco: al fianco di Tilda Swinton, interpreta il ruolo di Ida Rosselli in Io sono l'amore, il film di Luca Guadagnino in uscita tra circa un mese nelle sale.
Forse non tutti sanno che a dare una svolta decisiva alla sua carriera è stato nel 2001 un "piccolo" spettacolo cult, La Maria Zanella, che l'ha portata nel giro di pochi anni a essere contesa dai migliori registi e amata dal pubblico e dalla critica, una volta tanto compatta e sincera nel giudizio. In questi anni lo spettacolo è stato in tutta Italia, e dopo una pausa ha ripreso a girare per una breve tournèe, purtroppo già terminata. E' in una di queste ultime date che lo abbiamo visto, al Teatro Carani di Sassuolo. 
 
zanella_01.jpgLa Maria Zanella - il personaggio femminile che dà il nome al monologo - e Maria Paiato "fanno coppia" dal 2001, quando il comune di Occhiobello commissionò al drammaturgo Sergio Pierattini la scrittura di un testo teatrale in occasione del cinquantenario dell'alluvione del Polesine. Ne doveva uscire una piéce di teatro civile, nello stile di Paolini per intenderci. Invece Pierattini spiazzò tutti quanti dipingendo con sapienza e abilità il ritratto femminile delicato e commovente di una donna segnata dall'alluvione e tormentata da problemi psichici, legata visceralmente alla sua casa e ai suoi luoghi, relegata ai margini della vita sociale del piccolo paese sotto l'argine del Po.
La Maria Zanella sembra fatto di niente, di piccole cose, eppure dentro c'è tutto un mondo. La Paiato è seduta su una sedia di legno, illuminata dal basso nel buio del palcoscenico. Vestita di scuro e in modo sciatto, come le contadine polesane di una volta, comincia semplicemente a raccontare, e quasi senza accorgersene si viene rapiti dalla storia di questa specie di "matta" del paese, affettivamente un'eterna bambina, caduta in acqua durante la piena del Po e da allora afflitta da una sorta di intermittenza della normalità, da paurosi vuoti di coscienza. Rimasta orfana della madre che l'accudiva, Maria viene convinta dalla sorella Luciana a vendere la casa di famiglia e ad andare a vivere in un istituto, ma dietro l'assenso iniziale covano l'inconscio desiderio di non staccarsi dal suo mondo, e la consapevolezza di essere stata tradita, messa da parte. 
 
La forza e il dirompente impatto emotivo di questo testo devono molto, quasi tutto, al contributo di Maria Paiato, che riesce a entrare in familiarità col pubblico attraverso gesti semplici e talvolta rabbiosi, con l'espressività del viso, quasi in punta dei piedi. E da sola disegna con nitore e precisione, quasi scolpiti, gli altri personaggi della vicenda: la sorella Luciana, Cinzia l'agente immobiliare, il notaio, i compratori della casa, gli abitanti del paese. Dando vita ai luoghi: l'argine del Po, la casa, il ponte che porta verso Ferrara, la campagna piatta e silenziosa del Polesine. La regia di Maurizio Panici fornisce scansione alla narrazione con dei semplici cambi di posizione e con un intelligente uso delle luci. Alla fine, per quel miracolo inspiegabile che accade solo a teatro, e senza che ce ne accorgiamo, le due Marie sono diventate una sola. Che ci sembra di conoscere da sempre.



Tags: alluvione, disturbi psichici, la maria zanella, Marcello Garbato, maria paiato, polesine, sergio pierattini,
11 Febbraio 2010

Oggetto recensito:

LA MARIA ZANELLA, DI SERGIO PIERATTINI, CON MARIA PAIATO

Durata: 1 ora e 30 minuti
Produzione: Argot
Maria Paiato: nata a Stienta, in provincia di Rovigo, ha studiato e si è formata a Ferrara. Si è diplomata all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" nel 1984. In seguito a La Maria Zanella, è stata impegnata nel monologo Un cuore semplice (tratto da Flaubert, regia di Luca De Bei), in Il silenzio dei comunisti (regia di Luca Ronconi). Al cinema è stata diretta, tra gli altri, da Francesca Archibugi (Lezioni di volo, 2007) e Marco Martani (Cemento armato, 2007). Nel 2009 ha interpretato il ruolo di un magistrato nel film della Comencini Lo spazio bianco.

giudizio:



8.669997
Media: 8.7 (3 voti)

Commenti

Appena vista, strepitosa come

Appena vista, strepitosa come sempre, nel bel film di Mazzacurati. Ogni volta mi ricorda l'eccellenza del suo debutto ne "Il risveglio di primavera" di Wedekind: saggio d'accademia alla Sala Duse, regia di Salveti, lei e Marco Maltauro (dov'è finito?) già perfettamente maturi. Ho cercato di non perdere un suo spettacolo, e sono contento di non averne mai mancato uno.

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