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TEATRO

Slava, il clown nella neve

Il russo Polunin torna in Italia con il suo apprezzatissimo Slava's Snowshow: una serie di gag poetiche e festose, che ricordano Chaplin e Marceau, e vanno ben al di là del circo


di Sergio Buttiglieri

Fotografie di Veronique Vial


Uno spettacolo travolgente, che vi attraverserà l’anima, che vi sorprenderà per poesia e precisione dei meccanismi teatrali. Slava’s Snowshow, giunto per la prima volta in Italia a Torino nel 2005, è stato visto in 25 paesi del mondo da oltre un milione di spettatori. E’ un apoteosi di trovate sceniche, di gestualità surreali che occhieggiano al grande Chaplin ma anche a Marcel Marceau.
 
gialli orizz.JPGL’ideatore è il russo Slava Polunin, uno dei più grandi clown del nostro tempo, formatosi alla scuola di mimo di San Pietroburgo. Un artista che con questo suo imperdibile Slava’s Snowshow aveva vinto già nel 1997 l’Olivier Award come miglior spettacolo. Ancora oggi, fra l’altro, alcuni estratti dei suoi numeri sono parte integrante della produzione Alegria del Cirque du Soleil. Il suo è un teatro rituale e festoso, che non si può classificare semplicemente nel contesto dell’arte circense. Crea un’unione epica intimistica tra tragedia e commedia, assurdità e spontaneità, crudeltà e tenerezza. Una bufera di emozionanti situazioni vi sommergerà, come durante il gran finale, quando una teoria di enormi, leggerissime sfere colorate invaderanno la sala e vi ritroverete di colpo tutti coinvolti in un happening inaspettato e gioioso.
Non vi racconteremo le infinite gag di questa coloratissima serata, che passa dal puramente ludico del circo all’immensamente struggente, su molteplici livelli di lettura dei clown di felliniana memoria. Vi basterà sapere che era da tempo che uno spettacolo non ci alleggeriva così la mente, che non ci restituiva la capacità di sognare ad occhi aperti. 
 
palla.JPGI movimenti impacciati di queste buffissime figure non sono affatto casuali, ma frutto di una rigorosa ricerca sul movimento, sul gesto e sul coordinamento del corpo. Un corpo che sarà per tutto il tempo ironicamente travestito nelle tradizionali fogge clownesche, mirabolanti moltiplicatori di segni: nasi rossi, capelli spiritati, piedoni lunghissimi, trucco spesso. Solo che qui non siamo al circo, Slava ama contaminare i generi. E ora scardina l’aplomb del serioso rito serale degli abbonati di prosa, invadendolo con questa sua travolgente, incredibile performance: ci “bagna” letteralmente di risate e c’irretisce (chi vedrà lo spettacolo capirà) dentro la sua avviluppante comicità.
 
Una eccentrica pantomima, definita dallo stesso artista, dostoevskijanamente, “idiozia espressiva”: questo il motivo del successo planetario di Slava, che definisce il suo “un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà”.



Tags: alegria, charlie chaplin, cirque du soleil, clown, dario fo, marcel marceau, neve, piccolo teatro di milano, recensione, Sergio Buttiglieri, slava polunin, slava's snowshow,
15 Settembre 2010

Oggetto recensito:

SLAVA'S SNOWSHOW, DI SLAVA POLUNIN

Gli altri clown secondo Slava: "i veri clown filosofi al mondo saranno al massimo dieci e Dario Fo è uno di questi." Da una conferenza stampa del 2006 a Roma 
 
Prossimamente in scena: Milano, Piccolo Teatro, dal 28 settembre al 17 ottobre; Firenze, Teatro Verdi, dal 15 al 20 marzo 2011

giudizio:



6.312861
Media: 6.3 (21 voti)

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