Brody, protagonista e produttore del film, interpreta un insegnante alle prese con una classe di irrecuperabili e con una giovanissima prostituta che ospita in casa. Visto il tema, in Detachment disillusione e retorica sono dietro l'angolo: ma tra i vari inciampi la regia di Tony Kaye riesce a imprimere una cifra personale
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Un film che per imperscrutabili vie riesce in modo sconcertante a raccontare non tanto la banalità del male, quanto la nausea del cuore a fronte della possibile inutilità del bene. E lo sconcerto nasce dall'accumulo di storie, personaggi e mezzi risaputi, alcuni dei quali in grado di stroncare qualsiasi pellicola. Siamo in una scuolaccia pubblica americana,in cui allievi adolescenti e insegnanti consunti sembrano votati alle collisioni reciproche come ai naufragi individuali. La storia è testimoniata in prima persona da un magnifico Adrien Brody che, con quell'aria sghe
Dopo le controversie con l'attore protagonista Adrien Brody, esce finalmente nelle sale il nuovo film del più regista romano. La vicenda di Giallo-Argento è ambientata a Torino, la stessa città che ha fatto da teatro a Profondo Rosso. L'ispirazione, neanche a dirlo, non è più la stessa
di Marinella Doriguzzi Bozzo
La vita del recensore cinematografico diventa sempre più dura in tempi di calure estive. Perchè, a parte i micidiali benefici dell’aria condizionata, sugli schermi comincia a scorrere il peggio. Come quest’ultimo film di Dario Argento, che esce due anni dopo la distribuzione in home video a causa di un contenzioso con il protagonista Adrien Brody, abituato a mettere il naso dappertutto. Siamo nuovamente a Torino, città elettiva del regista, già ben altrimenti rappresentata in Profondo rosso (1975) e in Non ho sonno (2001). Ma scordatevi le filastr