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FILM

Torna la coppia dell'Ultimo metrò: Catherine Deneuve e Gerard Depardieu nei panni di due maturi ex amanti. Francois Ozon li dirige, in una commedia confusa in cui il passato si mescola con il presente e gli interpreti si sovrappongono ai loro personaggi


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Trent’anni e un quintale fa, proporzionalmente ripartito, la coppia cinematografica di Francia era salita su L’ultimo métro (Francois Truffaut, 1980). Alla fine delle riprese, Depardieu aveva detto di lei: ”Deneuve è l’uomo che avrei voluto essere”. Ed era stato profetico. Nel senso che i due riprendono oggi insieme un mezzo di locomozione ben più modesto, per approdare allo stesso risultato.   Perché anche qui la meno algida ma pur sempre bionda Catherine è un femminilissimo uomo, come del resto tutte le donne vere. In app
09 Novembre 2010

FILM

Appena ventinovenne e già al secondo film, la regista francese mira in alto. Il padre dei miei figli è ispirato alla figura del produttore cinematografico Humber Balsan, suicida per via dei troppi debiti. Un dramma di notevole perfezione formale, ma senza la giusta consistenza


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Cominciamo da prima dell’inizio, ossia dal titolo: subito vengono in mente famiglie allargate, rapporti modulari, intrecci multipli, ossia il geniale Claude Sautet con i suoi anni '70: E’ simpatico ma gli romperei il muso, Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre, ecc. Ora trasferiamoci a dopo la fine, ossia alla canzone che accompagna i titoli di coda: Que sera sera, Oscar 1956, scritta per il film di Hitchcock L’uomo che sapeva troppo e cantata da Doris Day. Grandi riferimenti...   In mezzo, il film e la sua artefice, ossia la giovanissima regista (cl
23 Luglio 2010