Gli anni ruggenti. Non i Venti descritti da Francis Scott Fitzgerald, ma i tardi Settanta, che il cantante inglese ha vissuto sulla cresta dell'onda assieme ai suoi Roxy music e che ora rivisita con tanto di Big Orchestra. The Jazz Age è il suo disco dal vivo: divertente ma tutto sommato inutile
di Marco Buttafuoco
Nel 1999 Bryan Ferry aveva dedicato un disco alla musica americana degli anni’30. Si chiamava As time goes by, e il leader dei Roxy Music vi esercitava con garbo, discreto senso dello swing e qualche leziosità il suo mestiere di cantante. A distanza di tanti anni il musicista inglese ci riprova con questo album insolito. Jazz age è dedicato ai roaring twenties, quelli resi "favolosi" dalla prosa di Francis Scott Fitzgerald ma, a differenza di As Time Goes By, non è costruito sulla reinterpretazione di standard dell’ epoca. Niente canzoni
La musica ebraica è nomade e inquieta come la storia del suo popolo: alla lunga relazione fra klezmer e jazz il gruppo del sassofonista romano dedica il suo ultimo disco, Awakening. Entrando nella scuderia del maestro di contaminazioni John Zorn
di Marco Buttafuoco
Uno dei primi esempi di incontro fra jazz e musica klezmer risale al 1920. L’ incisione si chiama Palesteena, la trovate su You Tube ed è un documento davvero prezioso e musicalmente affascinante. Dimostra come nel crogiolo caldissimo delle strade di New York dei primi decenni del secolo scorso emergesse quel fenomeno che oggi definiamo con varie e variamente inappropriate etichette: contaminazione, globalizzazione culturale, ibridazione eccetera. Per gli ebrei della diaspora queste pratiche culturali erano d’altronde largamente diffuse da secoli. La stessa lingua