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MUSICA JAZZ

E' dedicato all'artista dell'action painting, che aveva fatto della pittura un'improvvisazione, questo progetto di due musicisti italiani, Marco Testoni e Nicola Alesini. Un collage sonoro che evita le banalità delle sperimentazioni più inascoltabili


di Marco Buttafuoco

In origine furono gli steel drums, metallofoni “melodici”, che gli abitanti di Trinidad e Tobago costruivano da vecchi fusti. Erano e sono la colonna sonora del carnevale di quel frammento di Caraibi. Si diffusero nel resto del mondo a partire dalla seconda guerra mondiale, quando le flotte militari americane usavano le isole di quel mare come base. Oggi la tecnologia e la creatività dei musicisti hanno rielaborato quelle sonorità esotiche. In Germania, ad esempio, è stato costruito il Caisa, che è un tamburo convesso, a differenza dei suoi concavi anten
02 Maggio 2012

ARTE

Il nuovo museo a cielo aperto di Pordenone rende omaggio al pittore che fu compagno di strada (e in un certo senso maestro) di Guttuso e Capogrossi. Dagli anni passati a Roma al soggiorno forzato con i surrealisti americani, un percorso lungo mezzo secolo articolato su quattro piani


di Chiara Di Stefano

Capita raramente nel piovoso Friuli di trovare una giornata di sole in pieno inverno, ma il giorno della mia visita al PArCO (Pordenone Arte Contemporanea) c'erano dodici gradi e un sole accogliente. La giornata ideale per visitare un museo integrato nel parco pubblico della città, messo a nuovo e cosparso di rose per un progetto (MIRA) a metà tra l’arte pubblica e l’architettura di paesaggio che vedrà il suo fulgore in maggio.    Un po' museo austriaco, un po' parco inglese, questa struttura sembra avere le premesse giuste per diventare un
18 Gennaio 2011

TEATRO

Me vojo sarva’ – Nessuno ci guarda è un monologo in romanesco in cui la talentuosa attrice interpreta più voci, amare e comiche, di outsider afflitti dalla vita


di Igor Vazzaz

Scena spoglia, cruda nella desolata laconicità di fondali neri, come reduce dallo smontaggio d’un dopo spettacolo. Le tavole del palco sembrano ancor più consumate, colte quasi alla sprovvista dal calare dell’ombra e dall’irruzione fonica di un James Brown d’annata che, nella brulla nudità del quadro visivo, suona ancor più ruvido e dolente. Una figura femminile, snella ed elastica, disegna orbite circolari intorno al tenue fascio luminoso proiettato dall’alto: passi nervosi, estenuati, a mancare il centro, suggerendo l’assenza d&
09 Marzo 2010