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TEATRO

L'allestimento firmato da Danio Manfredini della grande opera (meta)teatrale di Shakespeare è minimale e interpretato da attori maschi e mascherati proprio come nell'epoca elisabettiana. Pochi marchingegni di scena ma abbastanza genio da convincerci che riportare in tour i classici può essere ancora utile 


di Sergio Buttiglieri

Ogni volta che ritorna in scena Amleto, ci percorre il dubbio che forse su questo testo si è già detto tutto, e spesso lo si è fatto male. Che forse sarebbe semplicemente meglio rileggersi il testo di Shakespeare invece di rischiare inquinarne la memoria con l’ennesima produzione malriuscita.   Ma sapendo quanto sia radicale nelle intenzioni il teatro di Danio Manfredini, (ricordo ancora come fosse ieri il suo straordinario e lacerante Cinema Cielo del 2003 o il suo fulminante, Tre studi per una Crocifissione del ‘92, appena transitato a La Spez
16 Maggio 2012