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ESTERI

Nel vertice mondiale di Washington sul nucleare, il convitato di pietra è Ahmadinejad. Obama preme per una risoluzione Onu che freni le velleità atomiche di Teheran, Hu Jintao è più scettico sulle sanzioni. Ecco cosa si cela dietro l'apparente ambiguità di Pechino


di Alessandra Spalletta e Antonio Talia

Avvio, frenata. Comunicati ufficiali e dichiarazioni che si accavallano, fornendo un quadro mutevole, in continuo divenire, dietro il quale si intuisce un intenso lavorio diplomatico, ancora lontano dalla conclusione: è la due giorni del vertice sulla sicurezza nucleare di Washington dove, ancora una volta, al centro del palcoscenico ci sono Stati Uniti e Cina, Washington e Pechino, l’Aquila e il Dragone, alla ricerca di una linea comune sul progetto atomico di Teheran.   “I cinesi sono pronti a lavorare con noi sulle sanzioni”, aveva dichiarato lunedì il f
14 Aprile 2010

LA VIGNETTA DEL LUNEDI'


di Fabio Fifo Pecorari

15 Marzo 2010

SPECIALE FINE ANNO - ATTUALITA'

Un paio di settimane fa Repubblica metteva in prima pagina un insulso commento del cantante sul nucleare


di Antonio Pascale

Noi abbiamo delle opinioni, le nostre opinioni vengono lette dai politici di riferimento e poi tradotte in norme, leggi, circolari esplicative, insomma, tutto quello che serve a migliorare l’ambiente in cui viviamo. Più profonde sono le nostre opinioni, più i politici sono responsabilizzati, meglio le traducono. Se lo schema ideale funziona si arriva alla conclusione che per migliorare il mondo è necessario avere opinioni profonde. Cioè, il ruolo più importante lo devono svolgere gli intellettuali, in senso lato, naturalmente, ossia, tutti quelli capaci
31 Dicembre 2009