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LIBRI - SAGGISTICA

La Grande Depressione che arriva dagli Stati Uniti, ieri come oggi. Proprio per capirci qualcosa sulla situazione odierna l'economista Amity Shlaes risale fino al fatidico '29 e alla presidenza Roosevelt. E' lui L'uomo dimenticato che dà il titolo al suo saggio, una reinterpretazione del New Deal e dell'assistenzialismo statale che, anzichè riparare a una crisi, ha messo le basi per un'altra


di Katia Laurannino

A sentire parlare di economia spesso e dappertutto, talvolta con interpretazioni fantasiose dei fenomeni finanziari che creano effetti di involontaria comicità, a molti sarà venuto voglia di capire qualcosa di questa crisi, presente e nella maggior parte dei discorsi e, ahimè, anche delle tasche. E magari di capire perché quest’ultimo periodo venga paragonato così spesso a quell’altro del 1929, anch’esso disastroso e proveniente dagli opulenti Stati Uniti, operazione difficoltosa per coloro le cui conoscenze sull’argomento si limitan
26 Aprile 2012

POLITICA

Le rivelazioni dell'agenzia di Julian Assange che in questi giorni stanno scuotendo gli Stati Uniti sollevano dubbi e contraddizioni. Li abbiamo riassunti qui in quattro domande e vi invitiamo a dirci la vostra. Segnaliamo ai nostri lettori un appello pubblicato dal sito di informazione L'Indro.


di L'Indro

 
29 Novembre 2010

SPECIALE LIBRI

Riproposto da Marcos y Marcos il romanzo migliore di Walker Percy, autore di successo negli Usa degli anni ’60 ma poco noto in Italia. L’uomo che andava al cinema è un libro moderno nello stile e ha un bel protagonista, che mette costantemente a paragone le situazioni modello delle pellicole con la modesta realtà quotidiana


di Alessandra Montrucchio

Ci sono libri che escono in sordina e diventano classici dopo un secolo, libri di successo che si dimenticano in un lustro. E libri considerati abbastanza importanti da essere tradotti ma che poi svaniscono, come se non ci fossero mai stati. Finché qualcuno, a decenni dalla pubblicazione originale e ad anni dalla prima traduzione, non decide che vale la pena di ripubblicarli, e pazienza se sono “vecchi”: un buon libro non è vecchio o giovane, è buono e basta.   Questo il criterio che deve avere spinto Marcos y Marcos a riproporre – dopo l’edizi
15 Maggio 2010

ESTERI

Nel vertice mondiale di Washington sul nucleare, il convitato di pietra è Ahmadinejad. Obama preme per una risoluzione Onu che freni le velleità atomiche di Teheran, Hu Jintao è più scettico sulle sanzioni. Ecco cosa si cela dietro l'apparente ambiguità di Pechino


di Alessandra Spalletta e Antonio Talia

Avvio, frenata. Comunicati ufficiali e dichiarazioni che si accavallano, fornendo un quadro mutevole, in continuo divenire, dietro il quale si intuisce un intenso lavorio diplomatico, ancora lontano dalla conclusione: è la due giorni del vertice sulla sicurezza nucleare di Washington dove, ancora una volta, al centro del palcoscenico ci sono Stati Uniti e Cina, Washington e Pechino, l’Aquila e il Dragone, alla ricerca di una linea comune sul progetto atomico di Teheran.   “I cinesi sono pronti a lavorare con noi sulle sanzioni”, aveva dichiarato lunedì il f
14 Aprile 2010

POLITICA

Non con i soldati ma con un esercito di professionisti: ingegneri, economisti, insegnanti, medici. Sono altamente qualificati e stanno colonizzando i posti chiave. E la classe dirigente locale si ribella


di Pippo Russo

Il Venezuela minacciato da una “morsa cubana”. E’ quanto sostiene un articolo pubblicato in questi giorni da Semana, news magazine colombiano. Che descrive la situazione creatasi in Venezuela in seguito all’instaurarsi di un rapporto privilegiato fra il regime chavista e quello castrista. In nome di una fratellanza terzomondista e antiamericana le leadership dei due paesi hanno stretto un patto fondato su una curiosa forma di scambio: beni di consumo e risorse naturali destinate dal Venezuela (paese produttore di petrolio) verso l’isola strangolata dall’emba
25 Febbraio 2010

POLITICA

Che sia solo civile o no, il programma nucleare di Teheran rende ormai l'Iran una potenza atomica. Una vera rivoluzione per la galassia islamica, che vedrebbe gli sciiti conquistare una supremazia mai avuta prima. E un dilemma per il resto del mondo


di Mimmo Càndito

Il nuovo direttore dell’Aiea (l’Agenzia internazionale dell’energia atomica) ha informato con un comunicato pubblico che davvero Teheran sta arricchendo l’uranio delle sue centrifughe, e questa è stata la prima volta che ufficialmente si sia riconosciuto un autentico salto di qualità nel programma nucleare dell’Iran. Si fa concreta e credibile l’ipotesi – finora astratta e controversa – di un ingresso del paese degli ayatollah nel ristretto nucleo delle potenze atomiche. Sono anni che si discute e si argomenta su questo program
23 Febbraio 2010

INTERNET

Google sfida la Cina, togliendo i filtri al motore di ricerca. Sembra un nuovo conflitto tra l'occidente delle libertà e l'oriente dalla censura. Ma in realtà gli eserciti in campo sono altri. E, sorpresa, non è detto che i buoni siamo noi


di Massimo Balducci

In Italia ci sono 12 milioni di abbonati a internet, in Germania 23, negli Stati Uniti 79. In Cina ve ne sono attualmente 83, per un bacino complessivo di utenti stimato - e sono stime per difetto - in 384 milioni di persone: la Repubblica Popolare è dunque già oggi il più grande utilizzatore del web a livello mondiale. Ma per il web la Cina è allo stesso tempo qualcosa di simile al Diavolo: è il paese che con più tenacia (e fino ad oggi, efficienza) vi ha applicato il modello del controllo autoritario, della censura politica e del contenuto filtrato.
27 Gennaio 2010

ATTUALITA'

Il massacro del terremoto e l'inquietudine dei quadri naif. Il riso che non si coltiva più e l'eroina che transita a tonnellate verso gli Usa. Le rivolte degli schiavi e le leggende sugli zombie. L'Aids e i dittatori. Immagini di un paese dove la tragedia è quotidiana


di Enrico Deaglio

Quando si è avuta notizia del terremoto, ho mandato una mail alla mia vecchia amica Anna, che vive a Parigi. Una ventina di anni fa, Anna Devoto fu la produttrice e sceneggiatrice di un film del regista tedesco Thomas Harlan, Souvenance. “Sai qualcosa?”, le domandavo. “No, da vent’anni non so più niente, se non che Haiti è diventata una plaque tournante dell’eroina verso gli Stati Uniti, complici governo e militari”. Il film Souvenance era, sotto la forma di una fiaba, un film militante che ebbe molti premi. C’era un morto riportat
21 Gennaio 2010

ATTUALITA'

Più soldati in Afghanistan e Iraq, più controlli invasivi alle frontiere. Meno libertà per tutti.
Ecco perché la paura non è la risposta giusta ai kamikaze


di Mimmo Càndito

Ero negli Stati Uniti nei giorni dell’attentato al volo della Northewest Airlines diretto a Detroit, e sono rimasto sorpreso dall’attenzione e dalla sottolineatura che i media davano alla identità sociale del giovane nigeriano Umar Faruk Abdul Mutallab: una famiglia molto ricca, gli studi in un college della Gran Bretagna, il padre banchiere di alto prestigio ed economista governativo. Era un ritratto che – nello sconcerto che accompagnava le parole dei cronisti e dei commentatori – mostrava di ribaltare lo stereotipo del “terrorista” che essi ritenev
13 Gennaio 2010

ATTUALITA'

Da ieri agli stranieri sieropositivi non è più vietato varcare la frontiera Usa. E' finito il panico? No, ha solo cambiato volto


di Dario De Marco

Sicché da ieri gli stranieri sieropositivi possono entrare negli Stati Uniti. Ma perché, prima non potevano? No, era severamente vietato. L’America, faro della libertà, riservava alle persone affette da virus Hiv lo stesso trattamento di paesi democraticissimi come Arabia Saudita, Corea del nord, Cina, Russia, Sudan e Malesia (e pochi altri, meno di trenta secondo la Lila) Una normativa che nel corso degli anni ha impedito a migliaia di turisti di visitare Times Square e il Gran Canyon, a migliaia di studenti di formarsi a Berkeley e Harvard, a migliaia di lavoratori
05 Gennaio 2010