• Seguici su:
MOSTRE

Cento ritratti per cento personaggi: eroi di guerra e uomini comuni visti dagli occhi di artisti italiani e internazionali. Tra un Ingres in soggiorno romano e il Modigliani andato a scuola da Cézanne, la mostra padovana Il volto dell'Ottocento riscopre un secolo in cui la nostra arte era tutt'uno con quella del mondo


di Francesca Castellani

Correva l’anno 1911. A Firenze Ugo Ojetti, critico e storico di punta, inaugurava a Palazzo Pitti una mostra sul Ritratto italiano dalla fine del ‘500 al 1861. Ai connazionali di allora, un po’ smarriti un po’ depressi tra il chiasso futurista e l’innegabile predominio straniero emerso dalle prime Biennali, si offriva un riscatto dal provincialismo. A segnare la via d’uscita era proprio il ritratto: genere “socievole” in cui gli artisti del nostro ottocento, con l’aiuto di cotanto passato (ecco perché partire dal ‘500), erano r
13 Ottobre 2010

ARTE

Il capofila della corrente macchiaiola abbandonò presto lo stile delle origini. Alla sua fase internazionale è dedicata la mostra di Palazzo Zabarella a Padova

di Francesca Castellani

Se decidete di andare alla mostra di Telemaco Signorini a Padova con l’idea di vedere uno dei capofila dei macchiaioli preparatevi a una smentita. A Palazzo Zabarella ci sono sì alcuni dei lavori di Signorini che hanno dato l’impronta alla pittura di “macchia”, come il Merciaio a La Spezia (1859) o il Il quartiere degli israeliti a Venezia (1860). L’artista era giovane e con piglio sperimentale è andato a scovare, nei tagli netti di luci e di ombre affocate dal sole, l’abc di una nuova e semplificata “grammatica” pittorica entro cu
24 Novembre 2009