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LIBRI

Non capisco un'acca è un libro di racconti che gira intorno alla lettera h, andando a rispolverare parole dimenticate. Con la rivista WATT e la casa editrice dirette dallo stesso autore (Hacca, appunto) va a formare un più ampio progetto di rivalutazione di un'editoria slow, contemporanea proprio perché va in controtendenza


di Stefano Nicosia

Questo libro geniale di Maurizio Ceccato non è una nuova uscita, ma dovrebbe entrare immediatamente nelle vostre librerie personali. In primo luogo, perché è un autentico piacere possedere un oggetto così ben fatto, fuori dal comune, un libro che ti viene voglia di toccare, tenere in mano e sfogliare ancora e ancora. E poi perché Ceccato è entrato nella selva della nostra lingua e ha catturato con un retino da farfalle un intero zoo di parole dimenticate, desuete, quelle che in certi vocabolari hanno una piccola croce accanto, e che qui riemergono dall
18 Marzo 2013

GIORNALI

Non è la solita rivista, e non solo perché ci lavorano ben 15 disabili su 19 redattori. Ma anche perché racconta storie positive, di chi ce la mette tutta. Si chiama Buone Notizie Bologna, e l'8 settembre organizza HandiShow, primo festival per attori e musicisti portatori di handicap


di Alessandra Testa

«Non possiamo andare a rimorchio degli altri, ci dobbiamo dare da fare per dimostrare che non pretendiamo aiuto ma che conquistiamo ogni giorno la libertà attraverso il nostro lavoro». Con questa frase, detta in sella a una sedie a rotelle, il presidente di Virtual Coop Maurizio Cocchi (foto) spiega il perché del mensile Buone Notizie Bologna, di cui è direttore. Un modus vivendi che accompagnerà anche la prima edizione di HandiShow - per dirla con gli organizzatori: un happening nazionale per artisti abili, abilissimi e disabili in ascesa - che si
08 Settembre 2011

LE IDEE - MEDIA


di Remo Bassetti

Mi permetto di cominciare l’anno con un breve discorso che solo apparentemente è autoreferenziale. In questo primo mesetto di vita online di Giudizio Universale è capitato, più di una volta, che il commento di un lettore dissenziente da un articolo si chiudesse con una considerazione del tipo: “Peccato! Volevo abbonarmi ma dopo quest’articolo me ne guarderò bene”, oppure: “Basta! Vi avevo seguito in passato con simpatia ma dopo avere letto quanto sopra vi starò lontano”. Sarebbe facile archiviare queste reazioni come la mil
03 Gennaio 2010