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Centri benessere

Linosa, il paradiso delle tartarughe

Un ospedale per le Caretta caretta ferite


di Alessandra Testa

Sono tutti diretti a Lampedusa, i turisti sul traghetto. Solo in pochi sanno che il vero paradiso si raggiunge scendendo alla fermata prima: Linosa.
 
Mentre scendi in direzione “silenzio”, ti viene in mente quella scena di Caro Diario in cui Nanni Moretti scappa da Panarea perché, appena sbarcato, si imbatte in una pazza che propone a lui e al suo compagno di sventura un elefante bianco per organizzare una cena molto, ma molto esotica. Quell' “arrivederci e grazie” pronunciato da Moretti è la filosofia che spinge chi fugge dalla città a cercare riparo in luoghi come Linosa. 
 
Se siete fortunati, la nave attracca nel porticciolo poco dopo l'alba. Scendete e ad accogliervi c'è solo un piccolo bar, con terrazzina vista mare, aperto. Consumate la colazione più gustosa che la vostra memoria ricordi e, con una strana fretta, vi appropinquate verso quell'unica stradina che vi chiama. Sali, sali, sembra dire. Le case sono tutte di colore diverso, bianco, azzurro, rosa, giallo, ma non stonano. Sembra di essere capitati nel paese delle fiabe, mancano solo i tetti di marzapane. A sostituirli tanti, tanti capperi. Il profumo è inebriante.

La vera meraviglia di Linosa non sta però nel paesaggio (anche se è di quelli da perderci il fiato), ma in una struttura costruita dall'uomo. È l'ospedale delle tartarughe marine. Linosa, infatti, è una delle ultime oasi italiane in cui nidificano le tartarughe Caretta caretta, specie protetta perché in via di estinzione. 
  
Il ricordo è di quelli indelebili. In una struttura povera me, è proprio il caso di dirlo, bella, lottano tra la vita e la morte testuggini ferite, rimaste incagliate nelle reti da pesca o investite dall'ancora di una imbarcazione. A portarle all'ospedale sono gli stessi responsabili delle loro sciagure, pescatori per lo più. Le tartarughe stazionano in grandi vasche, in attesa di essere operate da un chirurgo veterinario e nella speranza di ritornare, dopo la convalescenza, a nuotare nel loro habitat naturale. Questo luogo dei miracoli è dotato di una sala operatoria ed è fornito delle migliori attrezzature per la cura e la riabilitazione degli esemplari malati.

A dir il vero, alle Pelagie ci sono due centri del genere: il pronto soccorso si trova a Lampedusa, mentre a Linosa dagli anni Novanta ha trovato casa il centro di recupero per le tartarughe marine annesso a quello di ricerca sui delfini. Attraverso diversi progetti, le due strutture ricevono i finanziamenti della Commissione europea. A dare una mano a biologi e veterinari arrivano di continuo giovani volontari, arruolati dal Wwf o da Legambiente.
Difficile non innamorarsi della loro vocazione. Difficile non abbandonare l'isola con la certezza che, a volte, anche le tartarughe imparano a sorridere.



Tags: Alessandra Testa, caretta caretta, lampedusa, linosa, specie protette, tartarughe, wwf, Centri benessere,
16 Giugno 2010

Oggetto recensito:

CENTRO DI RECUPERO PER LE TARTARUGHE MARINE, LINOSA

giudizio:



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Commenti

Grazie Alessandra, tutto ben

Grazie Alessandra, tutto ben detto e apprezzatissimo. Dalle Tartarughe in giù, quasi tutto a Linosa è una rarità. C'è rimasto ancora un fiore che sboccia in mezzo al mare ! Con uno stelo che affonda per 1600 metri ! Cristiana