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Centri benessere

Un ospedale per le Caretta caretta ferite
di Alessandra Testa
16/06/2010

Sono tutti diretti a Lampedusa, i turisti sul traghetto. Solo in pochi sanno che il vero paradiso si raggiunge scendendo alla fermata prima: Linosa.   Mentre scendi in direzione “silenzio”, ti viene in mente quella scena di Caro Diario in cui Nanni Moretti scappa da Panarea perché, appena sbarcato, si imbatte in una pazza che propone a lui e al suo compagno di sventura un elefante bianco per organizzare una cena molto, ma molto esotica. Quell' “arrivederci e grazie” pronunciato da Moretti è la filosofia che spinge chi fugge dalla città a cercare riparo in luoghi come Linosa.    Se siete fortunati, la nave attracca nel porticciolo poco dopo l'alba. Scendete e ad accogliervi c'è solo un piccolo bar, con terrazzina vista...

  

Dove il tuffo del sole nel mare non è solo un'attrattiva per turisti, ma un rito sacro
di Alessandra Testa
10/06/2010

Sono le 17, è già ora di mettersi in fila ad aspettare il tramonto. Si fa un po' ovunque sulla costa occidentale dell'Australia, soprattutto nel caldo inverno, la nostra estate. Sarà l'emisfero australe, saranno i rossastri colori della terra: fatto sta che è difficile, durante tutta una vita, rigustare tramonti più suggestivi.    Potresti dire Monkey Mia, la baia in cui i delfini arrivano a sfiorarti i piedi sino a riva; indicare un qualsiasi punto del Kakadu Park, dove fu girata la pellicola di Crocodile Dundee; suggerire la collina del giardino che si affaccia sul golfo di Perth o la strada che porta a Broome dove, senza capire che ci fanno lì, capita di imbattersi in un branco di cammelli. In realtà, dove non è...

  

La Bologna dei canali, che fu centro di commerci navali durante il XIII secolo, sopravvive ancora oggi, fra colate di cemento e nuove mode. Piccoli scorci cittadini da (ri)scoprire e ammirare, pensando alle grandi città d'acqua del Nord
di Alessandra Testa
03/05/2010

In via Piella, a Bologna, c'è una finestrella che dà sul canale. Quell'angolo di città è noto come la piccola Venezia. Se ti affacci fra i palazzi, vedi scorrere uno dei pochi tratti d'acqua che tra i primi del Novecento e il dopoguerra non fu ricoperto di asfalto dall'amministrazione comunale.   Bologna, un tempo, era una città d'acqua. Aveva ben cinque porti e fra chiuse, mulini e opifici avrebbe potuto vivere ancora a lungo di grano, lana e seta. Sui suoi canali si navigava e, da Ferrara, raggiunta remando sul Navile, si arrivava prima sul Po e poi al mare. Allungare lo sguardo su quello scorcio di una Bologna che non c'è più non è solo una tappa irrinunciabile con cui stupire gli amici che arrivano da fuori, ma un pretesto...

  

Questo piccolo stato stretto tra Cina e India ha proposto il Gnh, l'indicatore di national happyness, come nuovo strumento per misurare la salute della nazione. Scopriamo come si vive qui in Himalaya, tra re illuminati ma schiavi dell'astrologia, sviluppo sostenibile e abiti tradizionali obbligatori per tutti
di Rossella Bernascone
23/04/2010

Quando, in seguito alla morte improvvisa del padre nel 1972, Jigme Synge Wangchuck è salito al trono, era, come tanti coetanei, impreparato e idealista. A differenza dei diciassettenni che qui festeggiavano la Juventus campione d’Italia o si preparavano agli anni di piombo, il sovrano minorenne inventava un concetto che un quarto di secolo dopo avrebbe sorpreso il mondo: al Pil sostituiva il Fil, la Felicità interna lorda, o il Gnh, Gross national happiness.     Il quarto Druk Gyalpo (Re Drago) della dinastia Wangchuck, insediatasi alla guida del Bhutan nel 1907 al termine della millenaria teocrazia, ereditava un paese che stava lentamente uscendo dal medioevo sotto la forte spinta alla modernizzazione impartitagli dal padre, il quale, poco prima di...

  

A due passi dal Mar Morto, tra Gerusalemme e Gaza, la riserva naturale di Ein Gedi accoglie i suoi visitatori in uno spartano hotel-kibbutz. Le comodità garantite dalla Spa sono poche ed essenziali, ma sole, mare e fango possono diventare degli insostituibili comfort naturali
di Antonella Giani
29/03/2010

Mi si domanda se l’hotel-kibbutz israeliano di Ein Gedi sia da ascrivere alla categoria dei Centri benessere o agli Extra. Tentiamo di inserirlo nella prima, per quanto vada rammentato che si sta visitando una lingua di mondo fuori dall’ordinario, santa e dannata, a poco più di un’ora di macchina da Gerusalemme e a poco meno di uno spavento da Gaza.   Cuore salato di queste terre di contrasti, il Mar Morto custodisce nel tratto centrale della sua costa arida la rigogliosissima riserva naturale di Ein Gedi, all’interno della quale il Kibbutz è, con un ostello e un campeggio, l’unica soluzione alberghiera disponibile. Non si tratta perciò solo di un centro, ma di un’intera zona benessere. Estesa per 25 kmq, la riserva...

  

Carrozze con biblioteche e scivoli per bambini, cabine per parlare al cellulare, bagni scintillanti e cibi prelibati. E non c'è tempesta di neve che tenga: arriverete puntuali, costi quel che costi (non così tanto). Ecco l'alfabeto di uno dei miracoli del Nordeuropa, per tornare ad amare il mezzo di trasporto più ecologico, rilassante e sicuro, mille miglia più avanti di Trenitalia
di Mauro Giovanni Diluca
11/03/2010

In Finlandia la qualità della vita è una cosa seria. Tutti devono avere la possibilità di immergersi nella natura e nei fumi di una sauna, tutti hanno diritto al silenzio, e alla vodka nel fine settimana. Questo non è difficile da osservare. Ma comprendere fin dove in questo paese si può spingere la ricerca dello star bene è stato possibile solo dopo essere diventato cliente delle VR, la società ferroviaria controllata dallo stato scandinavo. L'esperienza di viaggio sui suoi treni, ripetuta più volte e in diverse tratte negli ultimi quattro anni, è stata a tal punto piacevole da superare la bellezza - e davvero non è poco - dei luoghi visitati. Quando conta più il viaggio della meta. Le osservazioni qui...

  

Meta del turismo di massa, emblema del posticcio e del tamarro. Una stroncatura troppo scontata? Invece no: ecco un viaggio alla scoperta del fascino che nessun finto suk o colata di cemento potrà cancellare. In questa seconda e ultima puntata finalmente arriva il bello: ed è tutto sotto il livello del mare LEGGI la prima puntata
di Viola Rispoli
11/12/2009

Potete imbattervi in completini dalla fantasia hawaiana su sfondo turchese, che si credevano estinti; russi danarosi che lo dimostrano con le dimensioni del proprio stomaco; cumenda col soldo e la settimana enigmistica, ventenni russe in cerca di marito e quarantenni italiane rifatte in cerca di sesso; abitudinari assuefatti, le classiche famiglie da villaggio che fanno piramidi con il buffet per ammortizzare, comitive di giovani esaltati dalla possibilità di un viaggio esotico al prezzo di un soggiorno a Torvajanica (in effetti tutto ciò è molto democratico); appassionati di subacquea, esperti dell’intrattenimento serale pallidi in viso e coppie di una certa età e dall’abbronzatura scientifica, che progettano di allungare di una settimana il...

  

Meta del turismo di massa, emblema del posticcio e del tamarro. Una stroncatura troppo scontata? Invece no: ecco un viaggio alla scoperta del fascino che nessun finto suk o colata di cemento potrà cancellare (ma in questa prima puntata c'è soprattutto il peggio...)
di Viola Rispoli
04/12/2009

All’imbarco guardando le scarpe di cuoio appuntite e quelle da ginnastica borchiate dei passeggeri provo a immaginare come sia Sharm, categoria del pensiero costituita da concetti come: Mar Rosso; barriera corallina; turismo selvaggio. Tutto vero, ma nei fatti Sharm el Sheikh che cos’è? Cittadina, località di mare, area geografica, insieme di paesini tipo costiera? Dunque, Sharm è una regione desertica sulla punta meridionale della penisola del Sinai nella quale è atterrato l’uomo, che impossessandosi di un vasto tratto di costa ha creato quella che oggi turisticamente si chiama Sharm, un non-luogo circondato dal nulla, privo di storia e alieno al suo territorio. All’aeroporto si arriva già confezionati in pacchetti con meta...

  

In questa rubrica non parleremo di centri benessere in senso letterale, come beauty farm o spa, ma di tutti quei luoghi benefici per la mente e/o lo spirito. Iniziamo con una sala deliziosa in uno dei peggiori rioni di Roma
di Andrea Dusio
24/11/2009

Il quartiere di Prati è certamente uno dei più schifati nei discorsi dei romani. Le mura vaticane che incombono, gli elefantiaci turisti americani che le cingono d’assedio, le suore polacche, simili a fattrici manesche della Pomerania o dei Monti Tatra, e quelle filippine, cinguettanti come colibrì rompicoglioni, e soprattutto una miriade di uffici efficientissimi, di impiegate che zampettano sui tacchi, di pronipoti mascellari di trucidi legionari infilati nel gessato d’ordinanza, come se fossimo a Milano, come se nella vita si dovesse, dopo aver compiuto le sette fatiche di Ercole per andare a lavorare, anche lavorare davvero. A Prati, però, resistono anche due oasi. La prima è Mondo Arancina, propaggine sicana, rostro aragonese incuneatosi...