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Pausa Pranzo

La piadina piemontese

A Torino Noom tiene insieme fast food e qualità, tradizione e innovazione


di Antonella Giani

È possibile un compromesso, una condotta slow food può accordarsi con la pratica talk food: pret à manger, alla francese, o d’asporto, all’italiana. Tracciando le linee di una filosofia alimentare in Italia si possono evidenziare almeno quattro filoni che, nel caso di Noom, si intrecciano allegramente: quello ispirato alla genuinità, ovvero fedele ai sapori italici e caratterizzato da un forte radicamento alle tradizioni. Quello di ispirazione etnica, con predilezione per la novità e la voglia di sperimentazione. Quello del fast food, che si concentra sull’abitudine al pasto veloce. E, infine, quello che fa capo ai sostenitori del biologico e del biodinamico, che avversano fieramente tutto quanto è modificato o insalubre.
Con la piadina, William e la moglie – che prima d’essere ristoratori sono stati lavoratori e consumatori, vittime frenetiche dei ritmi taccagni delle pause pranzo – sono andati sul sicuro e hanno confidato sull’autorevolezza che la piada si è conquistata anche sui tavoli di Bruxelles, con tutti i marchi doc e dop del caso assegnati dall’Unione Europea.
 

Così, nel marzo del 2007, hanno aperto il primo locale a Torino, in via San Quintino, zona strategica d’uffici e carente di soluzioni gastronomiche che offrissero qualcosa di meno scialbo del panino mangiato al bancone e di meno indigesto del take away cinese di zona. Un piccolo spazio con pochi sgabelli e pareti arancioni – colore noto per la serenità che induce, l’entusiasmo, l’allegria e l’ottimismo, nonché antianoressico perché stimolante dell’appetito – un ambiente informale ma curato, e, soprattutto, organizzato per risolvere le difficoltà normalmente legate all’asporto che in molte occasione rende laborioso il consumo dei pasti fuori dal locale.
L’offerta di Noom parte quindi dalle piadine: sia tradizionali che di kamut o farro, farcite con ingredienti sia classici che non convenzionali – menzione d’onore per la Gozar (pollo, guacamole, philadelphia, noci, pomodori e mozzarella) e per la canonica crudo squacquerone e rucola. In alternativa ci sono piatti caldi e freddi serviti in comode vaschette termosigillate e confezionate giornalmente: il menu spazia dalle quiche alle insalate di kamut, orzo, azuki e altri cereali biologici, dai piatti di pollo messicano ai noodles o ad altre portate tipicamente italiane. Anche l’offerta dei dolci è variegata e casalinga, sono sfiziose le mele cotte alla cannella, le crostate sono gustose.
Con un totale di 500 prodotti cambiati a rotazione settimanalmente o in base alla stagione, i ragazzi di Noom soddisfano così quanti più palati possibile. A cavallo di quest’onda di successo, il marchio Noom è diventato un franchising  con l’apertura, sempre a Torino, di un secondo punto vendita in via Corte d’Appello 9: a gennaio 2010 l’inaugurazione del terzo, in via San Francesco da Paola all’angolo con via Po. Lo slogan è uno solo: fast good. Provare per assaporare.



Tags: Antonella Giani, farro, fast food, guacamole, kamut, noodles, noom, Pausa Pranzo , piadina, slow food, squacquerone, torino,
21 Dicembre 2009

Oggetto recensito:

noom, torino

Dove: via San Quintino 45/b, via Corte d'Appello 9

Prossimamente: via San Francesco da Paola (angolo via Po), www.noom.it

giudizio:



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Commenti

ma la piada la cuociono sul

ma la piada la cuociono sul momento? alla piadineria di corso vittorio emanuele, sì.

Non mangiate mai, mai, mai,

Non mangiate mai, mai, mai, una piadina al di fuori delle province di ravenna, forlì-cesena e rimini. Magari è più buona, ma non è una piadina.

Io ci sono stata, devo fare

Io ci sono stata, devo fare veramente i complimenti ai ragazzi di Noom sia per i prodotti che sono fantastici che per la cortesia, finalmente una valida alternativa.