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ARTE CONTEMPORANEA

Il pop salentino

Fine estate "colorata" al Castello Aragonese di Otranto, che fino a fine mese ospita I Want to be a machine: cinquanta le serigrafie firmate dal padrino della pop art e provenienti da Collezioni private. Di contorno, all'esterno del castello, le sculture dei suoi discepoli italiani 


di Anna Colafiglio

Festa Pop di Bruno Maggio


Se anche voi savete passato un pezzettino di questa afosa estate tra le meravigliose coste salentine, ecco una valida alternativa per quando non sarà più tempo di tuffarsi dagli scogli più alti, di guardare i pescatori sul mare al tramonto, di mangiare ottimo pesce fritto all'interno di decadenti baracchini con vista mare.
 
Quarto anno, quarto 'artistar' sulla scena: dopo aver ospitato Mirò, Picasso e Dalì, il Castello Aragonese di Otranto presenta nientemeno che Andy Warhol, superstar tra tutte le star cui aveva votato la propria esistenza. La strizzatina d'occhio allo spettatore è palese; tuttavia non manca una certa ricercatezza curatoriale, sia nella scelta delle opere in mostra, sia nella rassegna collaterale che, come ogni anno, fa da corollario all'evento principale.
 
Marilyn05.jpgTra le mura possenti della bella fortezza quattrocentesca, circa cinquanta serigrafie provenienti da collezioni private italiane delineano le tappe principali del percorso artistico di Warhol: dalle tinte forti dei Flowers alle prorompenti Marilyn (a sinistra), passando per le inquietanti Electric Chairs e le Campbell's Soup Cans, si tracciano le coordinate di un'arte fatta di icone e prodotti mass mediali, capace di diventare, essa stessa, un bene di consumo. Accanto alle manifestazioni più note della produzione warholiana, c'è spazio per delle interessantissime chicche che richiamano l'universo fiabesco di Andersen, l'immediatezza iconografica delle maschere sudamericane e l'eleganza formale di Paolo Uccello in George and the Dragon.
 
Attorno a I want to be a machine, un caleidoscopio di opere e installazioni ha invaso tutti gli spazi del Castello Aragonese: una parata di artisti pugliesi, esordienti o già affermati, ha contribuito con le proprie opere a ravvivare questa colorata 'Summer Pop' otrantina. Gli allestimenti sono numerosi e il grado di interesse degli uni o degli altri oscilla, inevitabilmente, come su un ottovolante; ci viene, però, voglia di segnalare l'irresistibile e coloratissima Festa Pop di Bruno Maggio, accanto alle Ceramiche Pop di Mimmo Vestita, un viaggio cromatico tra la tradizionale produzione ceramica grottagliese. Ma se si alza lo sguardo, prima ancora di entrare, verso la cima del Castello, ecco comparire la Boat People di Luigi Orione Amato, a rievocare il sogno dei migranti di ogni terra, alla ricerca comune, fuori da ogni retorica ridondante, di un sogno di riscatto "pop-olare".



Tags: andy warhol, Anna Colafiglio, Boat People, Castello, Castello Aragonese, Ceramiche Pop, Luigi Orione Amato, Otranto, Pop, recensione,
04 Settembre 2012

Oggetto recensito:

Andy Warhol, I want to be a machine, Castello Aragonese, Otranto (LE)

Fino al: 30 settembre 2012
 
A cura di: Gianni Mercurio; eventi collaterali a cura di Raffaela Zizzari
 
Ingresso: 7 euro, ridotto 4 euro
 
Orari: tutti i giorni di agosto, ore 10 - 24; settembre ore 10 - 13 / 15 – 22
 
Info: www.warholotranto.it

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