Fine estate "colorata" al Castello Aragonese di Otranto, che fino a fine mese ospita I Want to be a machine: cinquanta le serigrafie firmate dal padrino della pop art e provenienti da Collezioni private. Di contorno, all'esterno del castello, le sculture dei suoi discepoli italiani
di Anna Colafiglio
Se anche voi savete passato un pezzettino di questa afosa estate tra le meravigliose coste salentine, ecco una valida alternativa per quando non sarà più tempo di tuffarsi dagli scogli più alti, di guardare i pescatori sul mare al tramonto, di mangiare ottimo pesce fritto all'interno di decadenti baracchini con vista mare. Quarto anno, quarto 'artistar' sulla scena: dopo aver ospitato Mirò, Picasso e Dalì, il Castello Aragonese di Otranto presenta nientemeno che Andy Warhol, superstar tra tutte le star cui aveva votato la propria esistenza. La strizzat
Realizzare un allestimento tratto dal capolavoro dell'autore boemo, Il Castello, significa piegare non solo la sceneggiatura ma anche la stessa scena alle esigenze del testo. Così ha fatto Giorgio Barbiero Corsetti, che firma la regia di questo trittico dove lo spettatore vive lo stesso smarrimento dell'agrimensore K
di Cristina Geninazzi
Non è semplicemente uno spettacolo itinerante, quello che offre la regia di Giorgio Barberio Corsetti nella sua ultima produzione, ispirata all’ambiziosa opera di Franz Kafka Il Castello, bensì un viaggio tortuoso e destabilizzante che permette allo spettatore di sperimentare la frustrazione e lo smarrimento del protagonista, l’agrimensore K. Giunto in una terra straniera per compiere il lavoro che gli è stato commissionato, il povero signor K , scopre, in un clima di reticente diffidenza, che la sua venuta con ogni probabilità è stata cau