ARTE
L'artista che ha l'amore come solo argomento
A Venezia Love eccetera, mostra personale dell'americano Jim Hodges. Che per l'occasione crea anche una monumentale installazione
di Chiara Di Stefano
Chained, 1994
“E l’amore ha l’amore come solo argomento / il tumulto del cielo ha sbagliato momento” (Fabrizio de André)
Il lavoro di Jim Hodges sembra essere intessuto di una melanconica aura di innamoramento perpetuo. Nei molti, continui rimandi alla parola “love” ci troviamo incatenati da un sentimento che delizia e uccide, avvinti dalla ragnatela d’argento dei sentimenti dell’artista e inevitabilmente riflessi nei frammenti di specchio del sentimento che accomuna tutti i mortali: l’amore (sopra: Chained, 1994).
Quello che Hodges racconta è un amore silenzioso, spesso non corrisposto e vagheggiato, o piuttosto perduto. Un amore suggerito dagli spartiti di una musica segreta, raccolta in un personalissimo collage affinché suoni sull’unica straziante nota, fino a comporre la sinfonia perfetta del sentimento ideale (sotto: Untitled, 2000-2001).
Il fiore è un elemento sintomatico per l’artista, simbolo di una bellezza ideale; è vagheggiato, disegnato, incollato, “pronto e fatto” di seta e posto al muro con spilli a formare una sagoma di cuore (Changing things, 1997). I fiori, nel loro continuo rimando alla caducità della vita, che si estrinseca non solo nella scelta del soggetto ma anche nell’apparente precarietà degli spilli che li sostengono, si trovano in un sorprendente bouquet composto dalle pagine di un libro, con un interesse botanico unito ad una sana dose di desiderio di bellezza e pulizia.
Una bellezza ricercata fino ad un’ossessiva compiutezza, come nella monumentale istallazione Exibition Set in San Marco Square (2010), opera creata appositamente per la stanza del primo piano. Un rimando ai quadri mimetici di Warhol, un omaggio dipinto direttamente sul muro, dove si prova a riprodurre con ossessiva perfezione il compiersi del miracolo della comunione di due anime innamorate, il loro tentativo di compenetrazione come nelle trame di un tessuto mimetico.
La continua riflessione sul sentimento si fa anche parola scritta, con l’utilizzo di lettere ritagliate da pagine di immagini e incollate sul supporto tramite la saliva dell’autore. Lettere che raccontano una storia d’amore, che nel loro tentativo di spersonalizzarsi tramite il ritaglio e non la grafia, tentano di raggiungere ognuno di noi: obiettivo questo che l’artista ricerca con costanza, nella speranza di una comunione di spiriti, di una condivisione universale del bene e del male (Slower than this, 2001).
Nell’accostarsi a questa mostra il consiglio è di andare oltre all’apparenza e provare ad entrare nella tela di ragno delle emozioni dove si compenetra l’essenza di una riflessione artistica che si concentra sull’unico sentimento di cui l’uomo non potrà mai fare a meno: amore, e il resto è secondario.
Tags: amore, andy warhol, chained, Chiara Di Stefano, fondazione bevilacqua la masa, installazione, love eccetera, piazza san marco, site specific, venezia,
17 Febbraio 2010
Oggetto recensito:
Jim Hodges, Love Eccetera, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco 71/c, Venezia
Fino al: 5 aprile 2010
Orari: mercoledì – domenica 10.30 – 17.30
Ingresso: 5 euro intero, 3euro ridotto
A cura di: Jonas Storsive
giudizio:
(15 voti)
Commenti
Invia nuovo commento