Italianissimo a dispetto del nome, William Willinghton torna sui banchi della Cattolica per intrappolare nei suoi scatti le emozioni di un intero anno accademico. Italian students è una mostra, a Milano, e un volume con scritti di un altro ex dell'ateneo: Aldo Grasso

Nel 2004 si aggirava per l’Italia in cerca di baci da rubare a coppie innamorate. Oggi è tornato sui banchi della sua Università per intrappolare le emozioni di un intero anno accademico. Italiano con origini inglesi, William Willinghton, giovane ma già affermato fotografo, non ha mai smesso di raccontare l’Italia, o meglio la nostra italianità, attraverso i suoi scatti che sanno cogliere lo spirito del tempo.
 

Così dopo essersi dedicato all’amore e alle sue molte sfumature, dando vita al reportage Italian Lovers (esposto sei anni fa nelle Feltrinelli di Milano, Roma, Genova, Firenze, Bari) e dopo essersi spinto a Spoon River per restituire le atmosfere malinconiche e suggestive di quei paesaggi cantati da Edgar Lee Masters (anche il lavoro Spoon River, ciao fu presentato nel corso del 2006 nelle librerie Feltrinelli di molte città e il catalogo conteneva scritti di Fernanda Pivano), riprende in mano la sua inseparabile Leica per documentare la brulicante vita che si consuma all’ombra di un ateneo.
Indossa nuovamente i panni di uno studente, ritorna nell’Università dove ha studiato – la Cattolica di Milano, che con le sue sedi distaccate rappresenta un unicum nel panorama italiano – e inizia a registrare come un entomologo i più piccoli movimenti di chi fra esami, laboratori, attese e sospiri compone i tasselli di un futuro ancora tutto da inventare. Segue i viaggi di chi è pendolare, trascorre i pomeriggi davanti a giganteschi tomi da assimilare, accompagna gli studenti in lavanderia o li spia mentre si rifugiano nei chiostri per una boccata d’aria o un tiro di sigaretta. Li osserva da lontano con gli occhi di chi sa ritrovare nei gesti o nei luoghi quotidiani un frammento di eternità.
 

Da questo lavoro, che come ci racconta il fotografo è stato “intenso, faticoso, totalizzante” nasce una mostra esposta fino al 28 febbraio nel Cortile d’Onore della sede milanese, e un volume dove le fotografie di Willinghton sono accompagnate dalle parole di Aldo Grasso. Anche lui ex-studente della Cattolica, il critico e giornalista televisivo (che oggi qui insegna Storia della radio e della televisione) si aggira come un flâneur fra le pagine del libro, ritrovando le emozioni vissute durante gli anni dell’Università: il personale romanzo di formazione di ognuno di noi.
E così pagina dopo pagina, scatto dopo scatto, incontriamo una biblioteca, una panchina, un gruppo di ragazzi che scherza per strada, una coda davanti alla biblioteca, un’aula che risuona di voci antiche. Sguardi, sorrisi, timori, indugi, paure colte al volo da uno stile immediato, veloce, e nel contempo poetico. Quello di Robert Capa e di Henri Cartier Bresson, che il giovane fotografo riconosce come i maestri di un linguaggio che sa procedere con immagini nitide, scarne, definite. “Immagini”, sottolinea Grasso, “che sono insieme realistiche e incantate, uniche e quotidiane”, perché sanno fermare scene, volti, personaggi di un passato che ritorna all’improvviso sottratto per un istante al fluire della nostra vita.

Oggetto recensito:

Italian Students, Fotografie di William Willinghton, Cortile d’Onore dell’Università Cattolica, Milano

Fino al: 28 febbraio 2010
Info: www.unicatt.it; www.williamwillinghton.com
Quando: lunedì/venerdì 9-21, sabato 9-13
Biglietti: ingresso libero
Catalogo: Dreams Creek. Foto di William Willinghton, testo introduttivo di Aldo Grasso

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