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LA TV IDEALE/7

Il direttore di Giudizio Universale propone alcune regole di base per i dibattiti politici in televisione: brevità di interventi, nessuna interruzione della controparte, controllo dei dati utilizzati. Perché chi va alle urne sappia davvero come scegliere


di Remo Bassetti

Lo so che “Yes, we can” è già passato di moda. Eppure, è vero: possiamo, potremmo. Con poche elementari regole, potremmo rendere le trasmissioni politiche con gli ospiti dei momenti di vera informazione piuttosto che quell’indegna gazzarra che sono. E lo sono tutte, perché non dipende nemmeno dai conduttori ma dal mandato che ciascun partecipante ha ricevuto: impedire agli avversari di parlare, interromperli, rider loro in faccia; non concedere mai, nemmeno per un attimo, che ci sia un fondamento in quello che l’altro dice piuttosto che una
21 Dicembre 2010

FOTOGRAFIA

Italianissimo a dispetto del nome, William Willinghton torna sui banchi della Cattolica per intrappolare nei suoi scatti le emozioni di un intero anno accademico. Italian students è una mostra, a Milano, e un volume con scritti di un altro ex dell'ateneo: Aldo Grasso


di Giovanna Canzi

Nel 2004 si aggirava per l’Italia in cerca di baci da rubare a coppie innamorate. Oggi è tornato sui banchi della sua Università per intrappolare le emozioni di un intero anno accademico. Italiano con origini inglesi, William Willinghton, giovane ma già affermato fotografo, non ha mai smesso di raccontare l’Italia, o meglio la nostra italianità, attraverso i suoi scatti che sanno cogliere lo spirito del tempo.   Così dopo essersi dedicato all’amore e alle sue molte sfumature, dando vita al reportage Italian Lovers (esposto sei anni fa
19 Gennaio 2010

SCUOLA

In Francia non si studia più questa materia all'ultimo anno di liceo: si rischiano cittadini senza coscienza delle proprie radici. E dei loro vicini, perchè - nessuno lo dice - scompare nel gorgo anche la geografia


di Giulia Stok

In Francia oggi si grida allo scandalo per il colpo di coda della riforma scolastica Sarkozy: le ore di storia nell’ultimo anno del liceo scientifico non sono più obbligatorie, ma rientrano nelle materie opzionali. Una regressione che minaccia le capacità di riflessione e scelta dei futuri cittadini, un attacco al valore civile dell’educazione, tanto più ridicolo nel momento in cui lo Stato grida schizofrenicamente al recupero dell’identità nazionale. Verissimo. Il problema però è più complesso. Cerchiamo di vederlo da vicino,
11 Dicembre 2009