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FILM

Sherlock Holmes e gli zombie

Messe nere, esplosioni e inseguimenti in una fumosissima Londra: il film di Guy Ritchie non è certo una traduzione fedele dell'opera di Conan Doyle, ma è brillante e molto divertente


di Alessandra Montrucchio


I maligni vociferano che il divorzio da Madonna abbia fatto un gran bene a Guy Ritchie, ed è difficile resistere alla lucidità del loro ragionamento: da sposato, ha fatto film come Travolti dal destino; da single, ha fatto Sherlock Holmes. Ciò che i maligni non vociferano, è che il divorzio da Madonna ha trasformato Guy Ritchie in Gore Verbinski, il regista della saga Pirati dei Caraibi.
Vediamo se il ragionamento è lucido quanto quello dei maligni. Al centro della vicenda c’è una strana coppia: due amici un po’ nemici, che non si fidano del tutto l’uno dell’altro ma si vogliono bene, che a volte si imbrogliano ma alla fine si aiutano. Dialoghi brillanti, anzi di più, scintillanti, capaci di far ridere ma anche di far riflettere, dialoghi che rendono godibili le scene più tranquille come fossero scene d’azione. Una donna bellissima e sveglia, volitiva, brava a mischiare le carte ma anche a mettersi nei guai: come da tradizione fiabesca, la principessa va salvata. Duelli e scontri a volontà, ma coreografici, quasi a tempo di musica. E una trama intricata e avventurosa.
 
Mettete una Londra plumbea al posto dell’assolata Tortuga, Robert Downey Jr al posto di Johnny Depp e i pugni al posto della spada, e voilà: Pirati dei Caraibi si trasforma in Sherlock Holmes. Quindi niente mastini dei Baskerville né studi in rosso. Sherlock Holmes spulcia il violino, testa gli stupefacenti sul cane di Watson ed è un genio: intelligente da fare paura ma straordinariamente impacciato, incapace di vivere in modo più o meno normale tra persone più o meno normali. Insomma Sherlock Holmes come lo conosciamo, all’incirca. Ma non aspettatevi di andare al cinema e di seguire una indagine classica in cui, in base a uno stringente processo deduttivo e a partire da indizi minimi, l’investigatore arriva alla verità. Non aspettatevi neanche un "Elementare, Watson" (frase apocrifa, del resto). La trama mette insieme zombie, messe nere, esplosioni, inseguimenti, pestaggi, energumeni alla "ti spiezzo in due", duetti esilaranti ed esperimenti scientifici, il tutto sullo sfondo di una città lercia e fumosa come in un romanzo di Dickens. E il risultato è un film la cui definizione migliore probabilmente è: divertentissimo.

Due ore di puro intrattenimento, ispirato e ben confezionato. Jude Law e soprattutto Robert Downey Jr sono in stato di grazia, e giustamente Downey ha vinto il Goldn Globe. Anche Guy Ritchie è al suo meglio, la regia frizza e spumeggia, tanto da rendere digeribili perfino due o tre ralenti. E se i puristi di Arthur Conan Doyle dovessero storcere il naso, be’, considerino questo film come un omaggio a un grande della letteratura, e non una traduzione fedele della sua opera. E prendano le battute e gli incontri di boxe di questo Holmes con lo stesso spirito in cui il cane di Watson assume stupefacenti: stoicismo, superiorità intellettuale e sotterraneo piacere.



Tags: Alessandra Montrucchio, arthur conan doyle, boxe, guy ritchie, il bastino dei baskerville, londra, madonna, robert downey jr, sherlock holmes, watson,
22 Gennaio 2010

Oggetto recensito:

GUY RITCHIE, SHERLOCK HOLMES, USA, GRAN BRETAGNA, AUSTRALIA 2009, 128 M.

I produttori: Susan Downey, Dan Lin, Joel Silver, Lionel Wigram. L’ultimo è anche il soggettista
Gli sceneggiatori: Simon Kinberg, Mike Johnson, Anthony Peckham, Guy Ritchie
Le musiche: sono di Hans Zimmer
Il montatore: James Herbert
Altri film di Guy Ritchie: Lock & Stock - Pazzi scatenati, Snatch - Lo strappo, Travolti dal destino, Revolver, RocknRolla
Il doppiatore di Robert Downey Jr: Luca Ward
Esempio di battuta: "Non vi è nulla di più fuorviante dell’ovvio"
L’oggetto cult: il soprabito in velluto a coste di Sherlock Holmes
La battuta che non c’è: “Quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità”
L’antagonista di Holmes: Lord Blackwood. Pare che il personaggio sia ispirato ad Aleister Crowley. Lo interpreta Mark Strong, attore feticcio di Ritchie
giudizio:



4.380003
Media: 4.4 (3 voti)

Commenti

Un film rumoroso e pieno dei

1.08

Un film rumoroso e pieno dei soliti effettacci. Il protagonista rappresenta certamente una novità perché tutto sembra meno sherlock, e la storia finisce in un caotico rimescolamento di temi ben poco sherlockiani. Felice l'autrice della recensione, che si è divertita. Io per niente, sicché anche la recensione...

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