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FILM

Alla seconda pellicola sull'investigatore più famoso della letteratura, Guy Ritchie mette in scena il funambolico scontro con il cattivissimo Moriarty. Due formidabili intelligenze in gara, due interpreti d'eccezione come Robert Downey jr. e Jude Law: gli ingredienti per un gran thriller ci sarebbero tutti. Invece in Gioco di ombre prevalgono azione e trucchi


di Marco D'Egidio

Assomiglia al Napoleone del periodo glorioso del Cinque Maggio manzoniano lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie: “di quel securo il fulmine / tenea dietro al baleno”, di quel detective che non conosce il dubbio l’azione seguiva fulmineamente la deduzione. Se nel personaggio letterario questo stretto rapporto fra deduzione e azione potrebbe rappresentare l’essenza del brevetto investigativo depositato al 221b di Baker Street (l’avanzare deterministico dell’indagine a partire dagli indizi, senza mai lasciare nulla al caso), nei due film del regista inglese, e in p
02 Gennaio 2012

FILM

Messe nere, esplosioni e inseguimenti in una fumosissima Londra: il film di Guy Ritchie non è certo una traduzione fedele dell'opera di Conan Doyle, ma è brillante e molto divertente


di Alessandra Montrucchio

I maligni vociferano che il divorzio da Madonna abbia fatto un gran bene a Guy Ritchie, ed è difficile resistere alla lucidità del loro ragionamento: da sposato, ha fatto film come Travolti dal destino; da single, ha fatto Sherlock Holmes. Ciò che i maligni non vociferano, è che il divorzio da Madonna ha trasformato Guy Ritchie in Gore Verbinski, il regista della saga Pirati dei Caraibi. Vediamo se il ragionamento è lucido quanto quello dei maligni. Al centro della vicenda c’è una strana coppia: due amici un po’ nemici, che non si fidano de
22 Gennaio 2010