Prestata nuovamente alla regia cinematografica, Madonna mette in scena la storia d'amore in abiti regali di W.E. - Edward e Wallis. Il tentativo di attualizzarla attraverso una sottotrama ambientata ai giorni nostri sfuma in un film patinato, che eredita molte pacchianerie proprie della popstar
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Anche gli immemori del calendario non possono mancare di accorgersi che l'estate è alle porte grazie alla progressiva rarefazione dell'offerta cinematografica. Questa settimana ci si poteva consegnare allo spezzatino cubano di 7 Days in Havana o raccomandare alla Madonna con la rifrittura dei duchi di Windsor. In questo secondo caso, per male che buttasse, magari se ne poteva ricavare qualche lezioncina di trucco e parrucco, condita dalla curiosità di vedere in quale salsa fosse cucinata una vicenda che ha ossessionato e stuccato le cronache per una cinquantina d'anni. E di cu
Nell’anno peggiore per l’industria discografica, la nuova Madonna si è imposta come l’unica stella del pop mondiale. E adesso viene trionfalmente riabilitata anche dalla critica
di Massimo Balducci
Messe nere, esplosioni e inseguimenti in una fumosissima Londra: il film di Guy Ritchie non è certo una traduzione fedele dell'opera di Conan Doyle, ma è brillante e molto divertente
di Alessandra Montrucchio
I maligni vociferano che il divorzio da Madonna abbia fatto un gran bene a Guy Ritchie, ed è difficile resistere alla lucidità del loro ragionamento: da sposato, ha fatto film come Travolti dal destino; da single, ha fatto Sherlock Holmes. Ciò che i maligni non vociferano, è che il divorzio da Madonna ha trasformato Guy Ritchie in Gore Verbinski, il regista della saga Pirati dei Caraibi. Vediamo se il ragionamento è lucido quanto quello dei maligni. Al centro della vicenda c’è una strana coppia: due amici un po’ nemici, che non si fidano de