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TEATRO DANZA

Kataklò, quelli che ballano contorcendosi

Spettacolare compagnia di attori-ballerini-acrobati, Kataklò propone una nuova arte che fonde la poesia del teatro, la suggestione della danza e la potenza dell'acrobazia. Ma in questo Love machines i tre ambiti non trovano una perfetta unione


di Cristina Geninazzi

 


kataklò.jpgPresentata come l’unica compagnia italiana che coniuga all’atletismo acrobatico la poeticità della danza e la forza di immagini coreografiche, in spettacoli che riecheggiano la magia dei Momix, i Kataklò Athletic Dance Theatre continuano a mietere successi e fare il pieno ai botteghini di tutta Italia.
 
Fondato a Milano nel 1995 da Giulia Steccioli, il gruppo si avvale della prestanza atletica di giovani acrobati e ballerini diretti e coreografati dall’ideatrice stessa e da Jessica Gondini. Love machines è l’ultima delle creazioni della rinomata compagnia, che segue come progetto artistico l’ambizione di fondere la suggestione della danza, la poesia del teatro e la potenza dell’acrobazia creando un linguaggio innovativo. Aspirazioni ammirevoli ma che non trovano in nessun modo realizzazione nella messa in scena.
 
Love machines si presenta infatti come uno spettacolo lento e monotono. Ogni aspettativa di pregustare la programmatica unione in una fruizione piacevole e unitaria è totalmente disattesa. Proprio al contrario, il tentativo malriuscito di fondere le cose imprigiona le possibilità espressive di ciascun’arte, disinnescandone la portata espressiva col risultato di creare una bellezza indigesta e formale.
 
La libertà della danza è imprigionata nei confini imposti dalle scenografie, sei piani inclinati e praticabili, di dubbio impatto scenico, poco dinamici seppur mossi dagli artisti. La scelta poi di lavorare molti passaggi di danza insistendo sul sincrono, su movimenti speculari, e su una relazione canonica di uomo-donna smorza le infinte potenzialità di espressione fisica e drammaturgica che trapelano dall’aitante bravura degli acrobati-ballerini. Il pretesto di una storia che tracci una linea drammaturgica razionale - due impavidi esploratori giunti da lontano che incontrano un mondo popolato da esseri strani- sminuisce le possibilità evocative e di pluralità d’interpretazione della narrazione; che pur essendo fisica, non necessita di essere resa grossolanamente evidente. Non c’è nulla della sottile eloquenza che esprimono i corpi, indagata dal teatro fisico.
 
Coloro che “ballano piegandosi e contorcendosi” (traduzione del verbo in greco antico da cui la compagnia prende il nome) non creano un nuovo linguaggio col corpo, ma tentano, spesso con mosse stereotipate, di sostituire o riprodurre altri idiomi (quello parlato, o del teatro, o della danza) non trovando una forza d’espressione propria. Anche le musiche poco varie non aiutano a movimentare la lettura di quadri scenici simili gli uni con gli altri; a volte legati fra loro da una voce fuori campo che recita scritti di Leonardo da Vinci, da cui lo spettacolo trae ispirazione ma che stonano nella struttura complessiva.
 
Rimane la bravura degli artisti, la particolarità dei costumi e un pubblico entusiasta che applaude, felice di aver visto uomini dalle capacità fisiche insolite. Ma l’esperienza di assistere alle arti vive dal vivo (quali la danza e il teatro) che emozionano, fanno sognare e scavano in profondità è da ricercare in altri luoghi, in altri spettacoli. Non (ancora) qui.



Tags: acrobata, Cristina Geninazzi, danza, kataklò, love machines, recensione, teatro,
17 Febbraio 2011

Oggetto recensito:

LOVE MACHINES, KATAKLÒ ATHLETIC DANCE THEATRE, IDEAZIONE E REGIA DI GIULIA STECCIOLI

Visto a: Teatro Colosseo di Torino, il 28 gennaio.
Tournée: 20 febbraio al teatro comunale G. D’annunzio, Latina; 2 marzo al teatro comunale Masini, Faenza; 4-5-6 marzo al teatro delle celebrazioni di Bologna; 8 marzo al teatro Verdi di Pisa; 18 marzo al teatro Apollonio di Varese; 20 marzo presso il Gran Teatro di Padova; 25 marzo al teatro Creberg di Bergamo.
La locandina: Coreografie: Giulia Staccioli, Jessica Gandini; Performers: Maria Agatiello, Elisa Bazzocchi, Paolo Benedetti, Eleonora di vita, Leonardo fumarola, Serena Rampon, Marco Ticli, Marco Zanotti; Musiche Originali: Sabba d.j. ; Costumista: Sara Costantini; Disegno Luci e Direzione Tecnica: Andrea Mostachetti
Produzione: Kataklò Athletic Dance theatre
 

giudizio:



6.670584
Media: 6.7 (17 voti)

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