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ARTE CONTEMPORANEA

Abramovic, l'arte collettiva

Nota per le esibizioni "masochistiche" sul proprio corpo, la performer serba sarà presente da domani al 24 marzo a Milano per una serie di eventi a lei dedicati. Il principale, intitolato Abramovic Method, si terrà al Padiglione dell'Arte Contemporanea e coinvolgerà direttamente gli spettatori


di Anna Colafiglio

Foto di Laura Ferrari e Fabrizio Vatieri


"Smetteranno mai di chiedermi se questa è arte?", si domanda, legittimamente, Marina Abramović, grande artista serba che vanta al suo attivo quarant'anni di carriera nel controverso campo della Performance Art. Un territorio difficilmente circoscrivibile, che Marina definisce come "quella costruzione fisica e mentale che avviene, dinanzi a un pubblico, in un preciso tempo e luogo, e che implica la creazione di un dialogo energetico".
 
Dopo le crude performance che la hanno vista protagonista durante gli anni Settanta (tra le quali ricordiamo le celebri Rhythm 0 e Thomas Lips), e dopo la serie dei cosiddetti "transitory objects" prodotti negli anni Novanta, Marina Abramović si confronta nuovamente con il tema dell'oggetto; lo fa tornando in Italia, al PAC di Milano, che ospiterà, in esclusiva, questa mostra/installazione/performance, cruciale per l'evoluzione della carriera artistica e del peculiarissimo modus operandi di Marina.
 
Sentendo la necessità di lasciare un'eredità del suo Metodo, l'artista sceglie di traslare il luogo della performance dal proprio corpo a quello dei partecipanti, la cui presenza attiva rende vive e funzionali le installazioni scultoree. Un pubblico che non è più tale, dunque, che si affranca dalla sua condizione di voyeur per assurgere allo stadio di performer attivo.
 
Il passaggio da uno stadio all'altro ha il retrogusto di un rituale iniziatico: si firma un contratto, attraverso il quale ci si impegna a partecipare all'intera durata della performance in piena concentrazione e presenza hic et nunc; telefoni cellulari e congegni tecnologici sono banditi, si indossa un camice bianco, cuffie isolanti e, dopo una breve preparazione al Metodo, ci siM Laura Ferrari_1975.jpginoltra, guidati, nell'installazione. 

Gli oggetti riprendono le tre posizioni fondamentali del corpo umano: in piedi, seduto, sdraiato; sono interamente realizzati con materiali naturali e minerali, che sprigionano energie diverse sfruttando gli assunti della cristalloterapia. Il pubblico/performer è chiamato a interagire con le sculture sfruttandone gli usi e percependone, a occhi chiusi, gli effetti sul proprio corpo.
 
Quello del PAC diventa quindi uno spazio esperienziale, all'interno del quale gli spettatori possono osservare il gruppo dei partecipanti attivi attraverso binocoli e telescopi, strumenti che permettono agli uni di cogliere i minimi dettagli della pelle, delle reazioni, dei muscoli e del respiro degli altri.
 
Un grande percorso energetico e vitale, che si apre con una bella installazione che rievoca The Artist is Present, la monumentale esibizione realizzata dalla Abramović nel 2010 al MoMa di New York; si conclude, quindi, con una selezione di documentazioni video di performance passate, funzionali alla comprensione del Metodo dell'artista.
 
Fondamentale punto di partenza dell'Abramović Method, è la convinzione che, l'atto della performance, possa cambiare radicalmente la vita sia del performer, sia quella del pubblico. "You give me your time, I give you experience", ripete Marina, e a noi resta solo da chiederci perché mai non dovremmo.


Tags: Anna Colafiglio, arte contemporanea, Marina Abramovic, milano, mostra, museo, pac, Padiglione dell'arte contemporanea, performance art,
20 Marzo 2012

Oggetto recensito:

Marina Abramović, The Abramović Method, PAC, via Palestro 14, Milano

Fino al: 10 giugno 2012.
 
A cura di: Diego Sileo, Eugenio Viola.
 
Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30, tranne il lunedì, dalle 14.30, e il giovedì, fino alle 22.30
 
Ingresso: performance con Marina Abramović + mostra 33€ (dal 21 al 24 marzo); performance + mostra 13.50€ (dal 25 marzo al 10 giugno)
 
Nota: Marina Abramović sarà presente in prima persona dal 21 al 24 marzo; successivamente, i partecipanti alla performance saranno guidati da un gruppo di studenti dell'Accademia di Brera, selezionato e preparato personalmente dall'artista secondo i dettami del Metodo. I gruppi dei partecipanti sono, invece, composti da 21 persone alla volta, per un totale di 4 gruppi per giornata. É consigliata la prenotazione.
 
Catalogo: edito da 24Ore Cultura, è diviso in due volumi: il primo, già in distribuzione, riguarda i lavori di Marina Abramović in Italia; il secondo sarà la documentazione della performance inedita presentata al PAC. É, inoltre, in cantiere, The Abramović Method, un film documentario di Giada Colagrande.
 
Info: theabramovicmethod.it
 
Eventi collaterali: dal 20 marzo al 12 maggio, With Eyes Closed I See Happyness, mostra di Marina Abramović presso la Galleria Lia Rumma di Milano; 21 marzo, ore 21, lecture dell'artista sulla Performance Art (Milano, Teatro Dal Verme); 22 marzo, ore 20 e 22, proiezione del documentario Marina Abramović, The Artist is Present (USA, 2011) regia di Matthew Akers, vincitore del Panorama Audience Award all'ultima Berlinale.

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