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ARTE CONTEMPORANEA

Claudio Parmiggiani, il concetto è chiaro

Tra il Palazzo del Governatore e la Chiesa di S. Marcellino, Parma ospita una delle più significative (e defilate) personalità contemporanee. Le sue opere esposte in Naufragio con spettatore dimostrano che l'arte concettuale si basa sulle emozioni più che sulle interpretazioni cervellotiche


di Mirko Nottoli

 


naufragio_con_spettatore_b.jpgNei rinnovati spazi del Palazzo del Governatore, nella centralissima piazza Garibaldi, Parma omaggia uno dei grandi maestri della contemporaneità: Claudio Parmiggiani. Che però, a dispetto del cognome, non è nato a Parma ma in provincia di Reggio Emilia, a Luzzara, 67 anni fa.
 
Ventuno stanze per ventuno opere, immerse in un bianco virginale e illuminate solo dalla luce naturale o poco più (motivo per cui vi si consiglia di non andare troppo tardi), per tratteggiare l’universo poetico dell’artista, fatto di cenere e polvere, fuoco e ombra, tempo e memoria. Un universo d’ossimori, di assenza e presenza, di pesantezza e leggerezza, di bianco e nero e colori, di oggetti e simboli che nell’opera di Parmiggiani convivono uno di fianco all’altro naturalmente, come la vita e la morte, facce inscindibili della stessa medaglia.
 
Ecco allora la concretezza greve di un’immensa ancora navale mezza arrugginita sfondare una parete e rimanere lì appesa (Nel cuore, 1998) e l’impronta che una ragnatela ha lasciato su un vetro annerito dal fumo (Senza titolo, 2007), ecco una grossa campana di bronzo appesa a testa in giù (Senza titolo, 2010) e un volo di farfalle finite dentro la custodia vuota di un contrabbasso (Senza titolo, 1998); ecco un’ incudine sovrastata dal segno effimero lasciato da una fiamma (Altare, 2007).

Artista di fama internazionale, tra i maggiori esponenti della corrente concettuale, ma nello stesso tempo isolato e lontano dal clamore modaiolo delle aste e dei vernissage mondani, con la sua opera Parmiggiani ci parla di infinite attese e prolungati silenzi, una poesia lieve e potente che non ha bisogno di spiegazioni per essere compresa. Sta qui la sua forza più grande: in un’ epoca dove l’interpretazione precede, scavalca e sovente determina l’opera, in un’epoca dove chiunque può fare uno scarabocchio e rimanere in attesa che qualcun altro gli trovi un senso (Tom Wolfe, non privo di sarcasmo, parlava di “parola dipinta”), le installazioni di Parmiggiani hanno l’innato potere di bastare a se stesse, la loro carica emozionale è il loro significato, intelligenza emotiva e intelligenza intellettuale finiscono col combaciare.
 
Potrà anche non conoscersi il preciso riferimento che le ispira ma i sentimenti che spontaneamente smuovono sono esattamente quelli che si volevano smuovere. Si potrà non sapere come vengono realizzate le sue famose delocazioni (questa per il Palazzo del Governatore sarà destinata a rimanere in permanenza come già quella, su scala ancora maggiore, nell’ ex chiesa di S. Giorgio in Poggiale a Bologna) ma il groviglio di suggestioni provocato dall’impronta che una libreria colma ha lasciato su una parete bianca (Scultura d'ombra, 2010, in basso a destra), con tutto il suo carico di ricordi, nostalgie, sapere perduto ed ere geologiche trascorse, non necessita certo di cervellotiche esegesi critiche. 
 
Così, né più né meno,dovrebbe essere l’arte. Così dovrebbe essere la poesia o la musica. Dotate di quel quid indecifrabile ma innegabile. “Preferisco il silenzio parmiggiani3.jpgal suono, alle parole e ai suoni preferisco le immagini perché silenziose…L’arte non ha bisogno di nessuna risposta; è una domanda che vuole restare tale”. dice l’artista in une delle sue rare interviste. In mostra non troverete video né pannelli esplicativi né antologie critiche ad accompagnare il percorso, ma spazi silenziosi, semideserti in cui lasciare vagabondare prima il corpo poi la mente, condotti per mano da un’associazione di idee via l’altra, sospinti dalla curiosa ebbrezza della scoperta, della rivelazione.
 
E una vera e propria rivelazione è l’ultimo tassello dell’esposizione, l’ultima sala, non a Palazzo del Governatore bensì nella poco distante chiesa di San Marcellino, chiesa chiusa, dimenticata, pressoché diroccata, oggi per l’occasione riaperta al pubblico per ospitare nell’abside Naufragio con spettatore (dal titolo del famoso saggio di Hans Blumenberg, sopra a sinistra): una vera barca a vela arenata su un mare di libri. Arte concettuale ovvero quando l’idea è più importante della sua esecuzione. Se è vero che in nome di questo assioma si sono e si continuano a giustificare le peggiori boutade, è altrettanto vero che l’opera di Claudio Parmiggiani ci riconcilia con l’arte contemporanea tutta.



Tags: arte contemporanea, arte di concetto, Claudio Parmiggiani, Mirko Nottoli, naufragio con spettatore, Palazzo del Governatore, Parma, recensione,
13 Dicembre 2011

Oggetto recensito:

Claudio Parmiggiani – Naufragio con spettatore, Palazzo del Governatore e Chiesa di S. Marcellino, Parma

Fino a: 16 gennaio
Curatori: Andrea Cortellessa, Eric de Chassey, Pietro Citati, Sylvain Amic
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19, chiuso il lunedì e il martedì
Biglietti: euro 5; ridotto euro 3
Info: 0521031798 / 0521218929
www.palazzodelgovernatore.it
Catalogo: a cura di Sylvain Amic, Silvana Editoriale
Immagine in homepage: particolare da Sogno di Marcellino, 1977

giudizio:



6.779997
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