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FILM DVD

Duecento anni di Chopin/2: tutti a casa di George Sand

In home video La note bleue, pellicola del regista polacco Andrzej Zulawski uscita nel 1990. Racconta la fine dell'amore con la grande scrittrice, nella dimora di campagna di lei frequentata da artisti come Turgenev, Delacroix e Dumas figlio


di Marcello Garbato


Sciopèn, Hòpin, Sciòpin. Comunque lo si voglia pronunciare – alla francese, alla polacca, o a mezza via – questo è il suo anno. Frédéric Chopin nasceva 200 anni fa, e in tutto il mondo è un fiorire di maratone musicali per festeggiare il suo compleanno tondo tondo. Con l'occasione, Raro Video ha ripubblicato recentemente in dvd La note bleue, un film di Andrzej Zulawski datato 1990, uscito in Italia dopo quattro anni e per soli tre giorni (di conseguenza scordatevi il doppiaggio, e concentratevi sui sottotitoli). La pellicola, volendo evitare il cliché del racconto biografico, con una strana rivalutazione delle tre unità aristoteliche di tempo, luogo e azione si concentra direttamente sull'ultimo giorno della storia d'amore fra il pianista/compositore ormai malato irrimediabilmente di tisi (Janusz Olejniczak) e la scrittrice George Sand (Marie-France Pisier, ex musa di Truffaut).
 
Una scelta che complica non poco la comprensione, tanto che per i primi dieci minuti non si riescono a decifrare i personaggi e le loro relazioni. Nel cast spicca la presenza di Sophie Marceau - per 16 anni compagna del regista polacco – che interpreta la parte di Solange, la figlia della celebre femminista ante litteram. Corre l'anno 1846, e la vicenda è ambientata nella casa di campagna della Sand, a Nohant, nel cuore della Francia, dove si danno appuntamento alcuni dei più famosi artisti dell'epoca, da Ivan Turgenev a Eugene Delacroix, fino a Alexandre Dumas figlio. In mezzo a quest'accolita di talenti, la povera Solange – che fin da bambina si è cimentata senza particolare successo nella pittura, nella letteratura e nella musica – cerca di attirare l'attenzione su di sé innamorandosi di chi? Ma naturalmente dell'amante della madre, Chopin per l'appunto. Il quale tuttavia – vuoi per saggezza di adulto, vuoi per la malattia che ne aggrava sempre più la salute – riesce a tenerla a relativa distanza, fino a spingerla involontariamente fra le braccia di un presunto scultore e sicuro etilista, Auguste Clésinger.
 
Ma a Zulawski interessa soprattutto filmare il talento di Chopin all'opera, che tormenta tutti quanti – da mane a sera, ma anche in piena notte – facendo quello che porta alla pazzia molti vicini nei condomini, ovvero suonando e risuonando fino allo sfinimento lo stesso passaggio. Qualche volta il pianista convoca gli altri a concerti improvvisati, che si concludono inevitabilmente con una nota inudibile ai più, tranne che a George Sand: la note bleue. Per il resto, gli artisti passano il tempo in interminabili banchetti en plen air, inseguendosi per le numerose stanze della casa o tirandosi addosso il cibo con sprezzo della povertà. Altro tema ricorrente è la gelosia di Solange verso il fratello Maurice (Benoit le Pecq), cocco della mamma e appassionato di burattini, tanto che ne realizza uno per ciascuno dei personaggi. Insieme alle spaventose figure oniriche che compaiono dalla metà fino alla fine del film, i burattini alludono a un mondo fantastico parallelo – presente in molti film di Zulawski – e simboleggiano i personaggi che tirano i fili del destino. Un destino che si compirà inesorabilmente per Chopin, dopo quella giornata incapace di scrivere più nemmeno una nota e privato per sempre dell'amore della Sand.
L'impressione generale è di un'artificiosità che non riesce mai a coinvolgere lo spettatore, i protagonisti del film risultano per lo più odiosi e l'atmosfera è di una decadenza insopportabile. Questa sensazione di finzione non è attenuata nemmeno dall'ottima intuizione di far interpretare Chopin da un attore-pianista che lo ricorda nella fisionomia, e di servirsi non di pianoforti moderni ma di strumenti d'epoca. Semmai questa scelta ha accontentato il manierismo del regista, che ha potuto riprendere liberamente il pianista all'opera e realizzare splendide inquadrature delle mani sulla tastiera, tra le poche cose di questo film che rimangono davvero impresse. Per il resto, la nota blu suona stonata.


Tags: Alexandre Dumas figlio, Andrzej Zulawski, Eugene Delacroix, Fryderyk chopin, george sand, Ivan Turgenev, la note bleue, Marcello Garbato, Marie-France Pisier, pianoforte, raro video, Sophie Marceau, tisi, unità aristoteliche,
17 Marzo 2010

Oggetto recensito:

La note bleue, di Andrzej Zulawski, Raro Video, 126 m., euro 17

Contenuti extra: L'eredità di Chopin (interviste con Remo Anzovino, Gianluca Attanasio, Louis Siciliano); galleria fotografica; bio-filmografia di Chopin, in traccia rom, con commento audio di Sergio Gilles Lacavalla (giornalista e scrittore), Gabriele Lucantonio (critico), con la collaborazione di Michele Salimbeni (regista)

Altri film su Chopin: A song to remember di Charles Vidor, con Cornel Wilde; Impromptu di James Lapine, con Hugh Grant e Judy Davis; Chopin: Desire for love di Jerzy Antczak, con Piotr Adamczyk (realtizzato per la tv polacca)

Duecento anni di Chopin. Vedi tutte le recensioni: 1/Alice Sara Ott: se l'interprete non è filosofo3/Rafał Blechacz: quel giovane è già un classico; 4/Leszek Mozder: e il Notturno diventa jazz  ; 5/Edna Stern: se Chopin fosse donna

giudizio:



7.797861
Media: 7.8 (14 voti)

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