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DISCHI

Duecento anni di Chopin/5: se fosse donna

Nell'interminabile coda di artisti che sta rendendo omaggio al grande compositore, la pianista belga-israeliana Edna Stern rappresenta un caso a parte: come il maestro è francese per adozione e formazione, e suona il suo stesso modello di pianoforte. Ma con una sensibilità tutta femminile


di Marcello Garbato

 


edna_stern_800.jpgUn balzo indietro nel tempo, immediato. Il suono del pianoforte Pleyel classe 1842, quasi identico a quello posseduto da Chopin, ha l'effetto di trasportare l'ascoltatore in un'altra epoca. Edna Stern, giovane pianista belga-israeliana e francese d'adozione, possiede un senso istintivo del ritmo in più, una straordinaria capacità di non smarrire mai il fluire sinuoso della musica, una specie di sonda capace di sintonizzarsi su un tempo interno costante, che non cade e non si perde. 
 
Il suo ultimo compact disc, edito dall'etichetta francese Naive e distribuito in Italia da Jupiter, è un'antologia di alcuni dei più celebri pezzi chopiniani: dai Trois Nouvelles Etudes alle Ballate (2 e 3), dalla seconda Sonata opera 35 ai Valzer (numero 5 opera 42, numero 12 opera 70, numero 7 opera 64), fino ai Preludi (in Do diesis minore opera 45, numero 20 in Do minore opera 28). 
 
Edna Stern ha cominciato a suonare a soli 6 anni, è stata allieva di quattro mostri sacri come Daniel Baremboim, Marta Argerich, Krystian Zimerman e Leon Fleisher. E' balzata agli onori delle cronache musicali e delle recensioni specializzate con un cd intitolato Chaconne, registrato con la violinista Amandine Beyer (musiche di Ferruccio Busoni, Rudolf Lutz e Bach), vincitore di numerosi premi, tra cui quello di miglior disco del canale televisivo Arte. Ne è seguito un altro dedicato alle Fantasie di Schumann. 
 
Ora in questo disco chopiniano mette in mostra una grazia leggiadra, una sensibilità tutta femminile nel tocco, mentre con le sue esitazioni, i diminuendo e i crescendo - realizzati con naturalezza e mai artificiosamente - prende letteralmente per mano l'ascoltatore, lo tiene con sé e lo rende partecipe delle sue emozioni, facendogli venire i brividi. Una qualità rara, anzi rarissima. Da segnalare in particolare nella sua interpretazione, tenebrosa e malinconica, della celeberrima Marcia funebre.



Tags: Amandine Beyer, ballate, Daniel Baremboim, Edna Stern, Fryderyck Chopin, Johnann Sebastian Bach, Krystian Zimerman, Leon Fleisher, Marcello Garbato, Marcia Funebre, Marta Argerich, pianista, pianoforte, Pleyel, Preludi, robert schumann, Sonata, valzer,
14 Giugno 2010

Oggetto recensito:

Edna Stern, Chopin, Naive 2010

Info: www.ednastern.com
Poesia: sul sito del concorso 128 battute, indetto dalla Feltrinelli, Giuseppe De Renzo ha dedicato a Edna Stern questa micropoesia. "Stern suono di stella. Soave resa del tuo splendore. Silenziose luminarie le tue note, lento il loro finire".
Duecento anni di Chopin: vedi tutte le recensioni 1/Alice Sara Ott: se l'interprete non è filosofo; 2/La neute bleue: tutti a casa di George Sand3/Rafał Blechacz: quel giovane è già un classico; 4/Leszek Mozder: e il Notturno diventa jazz

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